Giovedì, la commissione Lavoro della Camera ha convocato i rappresentanti di ANMIL, AIEA e ONA nell'ambito della discussione in materia di riconoscimento di benefici previdenziali a favore dei lavoratori esposti all'amianto.

L'audizione è stata convocata dagli onorevoli Carla Cantone e Debora Serracchiani (Partito Democratico), Maria Pallini (Movimento 5 Stelle), Walter Rizzetto (Fratelli d'Italia), Guglielmo Epifani (Liberi e Uguali) e Paolo Zangrillo (Forza Italia), in relazione ai dati contenuti nel "libro bianco delle morti di amianto in Italia", pubblicato dall'Osservatorio Nazionale Amianto (ONA) a metà 2018.

Il dato più impressionante contenuto nel rapporto è relativo al numero dei decessi per le patologie legate all'amianto, aumentati nel 2017, raggiungendo 6.000 casi in totale: 3.600 per tumore polmonare, 1.800 per mesotelioma e 600 per asbestosi. Secondo le rilevazioni il trend sarebbe in aumento dalla fine degli anni '80 e l'Ona stima che continuerà nei prossimi anni raggiungendo il picco negli anni 2025-2030.

Lo stesso Osservatorio denuncia l'esistenza di 40 milioni di tonnellate di amianto ancora da bonificare e circa un milione di siti contaminati, relativi sia a edifici privati che pubblici: 2.400 scuole, 250 ospedali e oltre mille tra biblioteche e altri edifici culturali.

I dati rilevati da Ona sono ancora più preoccupanti se si considerano quelli resi noti dall'Organizzazione mondiale della sanità (Oms), che per lo stesso anno 2017 ha contato in tutto il mondo, solo per origine professionale, ben 104 mila decessi legati all'amianto.

Sulla base dei fatti sopra riassunti, le parti sociali hanno proposto ai membri della Commissione la possibilità per tutti i lavoratori esposti all'amianto di inoltrare la richiesta di riconoscimento degli indennizzi contributivi e del diritto al prepensionamento per esposizione ad amianto anche al personale civile e militare delle Forze Armate e del comparto sicurezza.