"I ministri della Lega sono già all’opera con governatori, sindaci, associazioni: il tema è accelerare sulla salute, sul lavoro e sul ritorno alla vita. Ne ho parlato anche col presidente Draghi, e su questo saremo assolutamente leali e collaborativi. Spero che finisca definitivamente anche la stagione degli allarmismi su giornali e telegiornali e del metodo Conte-Casalino che prevedeva annunci la domenica per il lunedì: quando l’esecutivo sarà entrato ufficialmente in carica ci aspettiamo maggiore programmazione, previsione e serietà. Abbiamo fiducia nel cambio di passo che il presidente del Consiglio saprà imprimere al metodo di governo".

Come si può capire, il neo capo pro tempore del Governo Draghi ha già iniziato ad esternare, cercando di intestarsi l'esecutivo e di indirizzarne l'azione politica. Qualcuno aveva dei dubbi su come Salvini avrebbe agito? Sinceramente era difficile crederlo, tanto quanto sperare che uno come Renzi mantenga la parola data. 

Per chiunque fosse convinto che qualcosa potesse cambiare, è paragonabile al Charlie Brown di Schulz a cui ogni volta Lucy toglie il palone da football proprio nel momento in cui lui tenta di calciare.


Le ultime invettive di Salvini sono rivolte a Roberto Speranza perché domenica, a sorpresa, il ministro della Salute ha firmato la seguente ordinanza

"che vieta lo svolgimento delle attività sciistiche amatoriali fino al 5 marzo 2021, data di scadenza del DPCM 14 gennaio 2021. Il provvedimento tiene conto dei più recenti dati epidemiologici comunicati venerdì 12 febbraio dall’Istituto Superiore di Sanità, attestanti che la variante VOC B.1.1.7, detta variante UK e caratterizzata da maggiore trasmissibilità, rappresenta una percentuale media del 17,8% sul numero totale dei contagi.La preoccupazione per la diffusione di questa e di altre varianti del virus SARS-CoV-2 ha portato all’adozione di misure analoghe in Francia e in Germania.Nel verbale del 12 febbraio, il Comitato Tecnico Scientifico, con specifico riferimento alla riapertura degli impianti sciistici nelle Regioni inserite nelle cosiddette “aree gialle”, afferma che “allo stato attuale non appaiono sussistenti le condizioni per ulteriori rilasci delle misure contenitive vigenti, incluse quelle previste per il settore sciistico amatoriale”. Il Governo si impegna a compensare al più presto gli operatori del settore con adeguati ristori". 


La decisione ha mandato su tutte le furie i leghisti (ma non solo loro a dire il vero), perché questo lunedì le attività turistiche legate allo sci - almeno quelle in zona gialla - avrebbero dovuto riprendere ad aprire gli impianti che, inevitabilmente continueranno a rimanere chiusi ancora per circa tre settimane.

Naturalmente, Salvini ed altri come lui hanno iniziato a pontificare sull'incapacità di programmazione di questo e quello, chiedendo cambi di passo, sostituzioni e nuovi indirizzi in termini di gestione. Però, costoro, si sono dimenticati di ricordare che l'andamento del contagio non dipende né dal ministero della Salute e neppure dal Cts, con entrambi che si limitano semplicemente ad agire in base alle norme a contrasto della pandemia attualmente in vigore. Norme, va aggiunto, piuttosto lasche, se confrontiamo i dati della mortalità attuale con quelli registrati in primavera.

All'inizio di maggio 2020 i decessi da Covid erano 28.236, all'inizio di giugno 33.475, mentre al 1 luglio erano 34.788. Il mese successivo sono stati 35.146. Adesso le vittime da Covid (ufficiali) in Italia si apprestano a raggiungere il traguardo delle 100mila. Perché? Perché dopo il lockdown di primavera il governo ha deciso di consentire alle persone di muoversi e alle aziende di riprendere a lavorare. Nonostante le fasce di colore in cui l'Italia è stata poi suddivisa in base all'andamento dl contagio, il numero di casi e di vittime si mantiene tuttora alquanto costante, perché le aziende lavorano, le attività scolastiche per i più piccoli non sono mai state del tutto interrotte e perché le persone appena hanno avuto la possibilità di farlo, anche comprensibilmente, si sono riversate in strada.

Che cosa vuol dimostrare questo brevissimo promemoria, in cui non sono state neppure citate - per carità umana - le esternazioni di alcuni politici che pontificavano contro l'uso delle mascherine al grido di libertà, libertà? Che senza misure di distanziamento, finché la maggior parte delle persone non sarà vaccinata, non sarà possibile evitare il contagio e le sue conseguenze, che per alcune persone possono essere anche fatali.

Non solo. La Gran Bretagna nonostante il calo dei contagi non ha intenzione di anticipare le misure di contenimento applicate nelle settimane precedenti. La Germania ha esteso il lockdown in vigore fino al 5 marzo. La Francia ha lanciato l'allarme a causa delle nuove varianti, annunciando un possibile stato di crisi per i propri ospedali. 

Quindi, mentre in Europa tutti invocano prudenza, i profeti del "ghe pensi mi" già iniziano ad impersonare medici, biologi, virologi, epidemiologi e chi più ne ha più ne metta... naturalmente senza neppure sapere di cosa stiano parlando, mentre i medici veri dicono l'esatto opposto, a partire da Walter Ricciardi, consulente del ministro Speranza, le cui preoccupazioni sono state condivise anche da molti altri suoi colleghi come dimostrano le seguenti dichiarazioni-

Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe: "Chiudere tutto per 2 settimane significherebbe abbassare la curva per poter riprendere il tracciamento. La mia preoccupazione però è legata al fatto che non tutte le regioni siano pronte all’attività di testing e tracciamento. Dobbiamo decidere se siamo disponibili ad accettare una restrizione maggiore per abbassare la curva, oppure se accettiamo di avere un 2021 che andrà avanti con stop and go".

Fabrizio Pregliasco, virologo dell’ospedale Galeazzi di Milano: "La riapertura degli impianti sciistici? È stata improvvida la tempistica dello stop, perché era un po’ che si sapeva, ma la decisione è stata giusta. Forse la comunicazione tra regioni è stata poco efficace a causa del passaggio di governo tra Conte e Draghi. La richiesta di lockdown totale avanzata da Walter Ricciardi è quella che ha maggiore efficacia. Ricciardi ha ragione, ma mi rendo conto che c’è una rabbia sociale di chi è in sofferenza da mesi. D’altra parte i dati sono in peggioramento, in Lombardia con la variante inglese pare siamo al 30% dei casi, la stuazione va affrontata con attenzione".

Massimo Galli, direttore di Malattie infettive presso l’ospedale Sacco di Milano: "Lockdown totale? Le nuove varianti portano sicuramente più infezioni e più problemi. E purtroppo la conclusione non può che essere la soluzione paventata dal professor Ricciardi. Mi preoccupano molto le nuove varianti che sono già arrivate in Italia e hanno una capacità di diffusione maggiore della variante principale che imperversava fino adesso nel nostro Paese.Il sistema della divisione dell’Italia a colori – ha aggiunto Galli a Tv2000 – non sta funzionando. E la prova è nei fatti".

Ma Salvini e la Lega, come ha dichiarato oggi il suo stesso segretario, hanno già la soluzione pronta: "Proponiamo che la comunità scientifica tutta si metta attorno a un tavolo, decida in base ai numeri e comunichi le decisioni. Non è possibile che qualcuno si alzi la mattina gettando nel panico milioni di italiani senza averne discusso".

In pratica, Salvini dice che non si deve fare quello che lui fa abitualmente!