CARD. ZUPPI E IL DOLORE DEL PAPA PER L’UCRAINA

Il Cardinale Zuppi è intervenuto in apertura del Meeting di Rimini sul concetto di amicizia sociale come costruzione di pace. Con la testimonianza di un’amicizia operativa sulle orme di papa Francesco’ il cardinale Matteo Zuppi, Presidente CEI e Arcivescovo di Bologna ha affrontato anche il tema del conflitto in Ucraina, per il quale papa Francesco lo ha voluto come inviato di pace. 

"L’amicizia sociale – ha detto il cardinale – è un liberare da tanta rabbia, odio, individualismo. La Fratelli tutti, di papa Francesco, raccoglie i tanti sogni della generazione che ci ha preceduto, che ci ha consegnato dopo la tragedia della Seconda Guerra Mondiale i desideri e gli strumenti per un mondo di pace". 

Una missione mossa dallo struggimento: "Papa Francesco ci chiede di non abituarci alla guerra. A me ha commosso la commozione di papa Francesco l’8 dicembre in Piazza di Spagna. Dobbiamo continuare ad avere lo stesso struggimento: ogni giorno che passa vuol dire tante persone che muoiono, l’odio diventa più profondo, l’inquinamento diventa più insopportabile. È davvero una guerra mondiale, non solo a pezzi, che già coinvolge tanto". 

La missione del card. Zuppi è nata da tale struggimento. E di fronte all’attesa che in tanti ripongono in questa missione l’arcivescovo di Bologna ha ricordato: "Pace non significa tradimento. La pace richiede la giustizia e la sicurezza. Non ci può essere una pace ingiusta, premessa di altri conflitti, c’è un aggressore e un aggredito, e serve una pace sicura per il futuro". 

Una particolare attenzione è quella del Vaticano per "la parte umanitaria", con i bambini ucraini che sono in Russia per "provare a capire cosa si può fare per il ritorno di chi deve tornare nelle proprie case"”. 

Alla domanda su come stia vivendo questa missione di pace, il card. Zuppi ha ammesso:"Vivo con la consapevolezza di quanta gente prega per la pace. Mi dà una responsabilità in più, ma anche il senso di una grande invocazione che ci spinge a trovare la via della pace". Come per la pandemia, "dobbiamo fare tesoro anche di questo per trovare gli strumenti che possano comporre i conflitti".