A marzo, l'Istat ha stimato il dato congiunturale del fatturato dell'industria in diminuzione del -0,3%, a causa di una flessione del mercato interno (-0,5%) e di un leggero aumento del mercato estero (+0,1%).

Con riferimento ai raggruppamenti principali di industrie, a marzo gli indici destagionalizzati del fatturato segnano un aumento congiunturale per i beni strumentali e per l'energia (+1,2% in entrambi i casi), mentre registrano una flessione i beni di consumo (-0,3%) e i beni intermedi (-1,7%).


Nonostante ciò, il primo trimestre mostra una crescita - seppur lieve - del +0,1% rispetto al trimestre precedente con il +1% sul mercato interno e il -1,5% su quello estero.


Corretto per gli effetti di calendario il fatturato totale cresce in termini tendenziali del +4,3%, con incrementi del +4,3% sul mercato interno e del +4,1% su quello estero. I giorni lavorativi sono stati 23 come a marzo 2022.

Per quanto riguarda gli indici corretti per gli effetti di calendario riferiti ai raggruppamenti principali di industrie, si registrano marcati incrementi tendenziali per i beni strumentali (+13,4%), per i beni di consumo (+9,5%) e per l'energia (+9,2%), mentre risultano in calo i beni intermedi (-5,8%).

Con riferimento al comparto manifatturiero, i settori che mostrano gli incrementi tendenziali più consistenti sono i mezzi di trasporto (+23,0%) e i prodotti farmaceutici (+22,0%), mentre le maggiori flessioni si riscontrano per la chimica (-9,4%) e per l'industria del legno, della carta e stampa (-8,%).

A marzo si stima che l'indice destagionalizzato del fatturato in volume, relativo al settore manifatturiero, registri un aumento in termini congiunturali (+0,4%).

Corretto per gli effetti di calendario, a marzo il volume del fatturato del comparto manifatturiero diminuisce in termini tendenziali del -0,4% (+4,5% in valore).