"Oggi [martedì 19 marzo, ndr] è stato firmato un atto di guerra nei confronti della città di Bari. Il ministro Piantedosi mi ha comunicato telefonicamente che è stata nominata la commissione di accesso finalizzata a verificare una ipotesi di scioglimento del Comune.
L'atto - come un meccanismo a orologeria - segue la richiesta di un gruppo di parlamentari pugliesi di centrodestra, tra i quali due viceministri del Governo, e si riferisce all'indagine per voto di scambio in cui sono stati arrestati tra gli altri l'avv. Giacomo Olivieri e la moglie, consigliera comunale eletta proprio nelle file di centrodestra!Incuranti delle parole del Procuratore distrettuale antimafia che in conferenza stampa ha detto testualmente: "l'amministrazione comunale di Bari in questi anni ha saputo rispondere alla criminalità organizzata”, gli stessi soggetti che nel 2019 hanno portato in Consiglio Comunale due consiglieri arrestati per voto di scambio, ora spingono per lo scioglimento di un grande capoluogo di regione, evento mai successo in Italia, nemmeno ai tempi dell'inchiesta su Mafia Capitale.È un atto gravissimo, che mira a sabotare il corso regolare della vita democratica della città di Bari, proprio (guarda caso) alla vigilia delle elezioni. Elezioni che il centrodestra a Bari perde da vent'anni consecutivamente. Per le quali stenta a trovare un candidato e che stavolta vuole vincere truccando la partita.È giusto che si sappia che negli scorsi giorni mi è stato richiesto di raccogliere tutte le attività svolte dal Comune di Bari contro la criminalità organizzata.Bene, è stato consegnato al Prefetto alle 12.00 di ieri, un voluminoso dossier, composto da 23 fascicoli e migliaia di pagine, contenente le attività svolte dal Comune contro la criminalità organizzata in questi anni.È evidente, vista la rapidità con cui è giunta la notizia della nomina della Commissione, che nessuno si è curato di leggere quelle carte. Ha avuto dunque più valore la pressione politica del centrodestra barese che fatti, denunce, documenti, testimonianze. Si tratta di una vicenda vergognosa e gravissima, che va contro la città, contro i cittadini perbene, contro il sindaco.A questa aggressione io mi opporrò con tutto me stesso, come mi sono opposto ai mafiosi di questa città. Fosse l'ultimo atto della mia esperienza politica.Non starò zitto. Non assisterò in silenzio a questa operazione di inversione della verità e di distruzione della reputazione di una amministrazione sana e di una intera città.P.S. Se gli uffici del Ministero non hanno ritenuto di leggere le carte che ho consegnato, le farò leggere ai cittadini. E come ho sempre fatto, lascerò che siano loro a giudicare".

Così il sindaco di Bari, Antonio Decaro, ieri aveva replicato alla volontà del governo di sciogliere l'amministrazione comunale di Bari, commissariando il comune in vista del voto dell'8-9 giugno, in cui i cittadini saranno chiamati ad eleggere sindaco e consiglio comunale. Non certo un caso. Inoltre, viste le qualità di ministro mostrate finora da Piantedosi, la sua non è certo una decisione che può meravigliare. Qualcuno dovrebbe però spiegargli che servo dello Stato non è la stessa cosa che essere servo di Salvini o Meloni.

Così ha riassunto la vicenda il leader di Azione, Carlo Calenda:

"Ricapitolando: il Governo di destra vuole Commissariare a Bari un Sindaco che vive sotto scorta perché ha difeso la legalità, a causa di due consiglieri di destra che hanno praticato voto di scambio. Il tutto a pochi mesi dalle comunali. Ma siete impazziti completamente?"

Nel seguente video, il sindaco Decaro descrive in dettaglio l'accaduto, in tutta la sua assurdità... anzi no, in tutta la sua miseria...

A Decaro, presidente dell'Anci, numerose le dichiarazioni di sostegno da parte di politici dell'area di centrosinistra.

De Luca, presidente regione Campania: "Caro Antonio, voglio inviarti in questo momento un saluto affettuoso e riconfermarti i miei sentimenti di amicizia e l'apprezzamento per il tuo lavoro di sindaco e di presidente dell'Anci. Colgo l'occasione per inviare un saluto affettuoso e cordiale alla città sorella di Bari, offesa in questo momento da iniziative che non meritano commento".

Gualtieri, sindaco di Roma: "Molto grave quello che sta accadendo a Bari. Inaccettabile un uso politico e strumentale dei poteri che la legge assegna al governo, che costituisce un pericoloso precedente".

Lepore, sindaco di Bologna: "Come sindaci italiani siamo molto scioccati da questa notizia. Insieme a tutti i colleghi stiamo esprimendo massima solidarietà al presidente dell'Anci, al sindaco di Bari che è una persona che conosciamo, di grande statura morale. Siamo tutti certi che sia una persona specchiata e che questo intervento da parte del governo a gamba tesa a pochi mesi dalle elezioni a Bari sia molto sospetto".

Manfredi, sindaco di Napoli: "Decaro è un grande sindaco che ha fatto una grande battaglia di legalità. Poi ci possono essere tutte le valutazioni del caso ma sicuramente c'è una forte solidarietà nei suoi confronti da parte di tutti i sindaci, mia personale e questo credo sia una cosa importante".

Stavolta senza peli sulla lingua, curiosamente, il presidente della regione Puglia, Michele Emiliano: "Ora Decaro è in pericolo. È già sotto scorta. Se qualcuno gli dà l'impressione che il ministro dell'Interno, anziché difenderlo per le attività antimafia, lo inquisisce perché teme che ci sia qualcosa che non va per quello che ha fatto, lo si indebolisce. I mafiosi sono rapidissimi nel capire le cose. Sono un po' più lenti al ministero dell'Interno. Stiamo esponendo il sindaco di Bari a un grave rischio incolumità, perché quando la mafia capisce che qualcuno è stato abbandonato dallo Stato e viene strumentalizzato ai fini elettorali, rischia anche la pelle. Pur senza volerlo, spero, si stanno favorendo le associazioni mafiose della città che adesso hanno la soddisfazione di vedere preoccupato per le infiltrazioni mafiose il sindaco di Bari che li ha combattuti. Il centrodestra vuole vincere [le comunali a Bari, ndr] mestando nel torbido".