Inizia questo sabato il campionato di serie A 2017-2018. Al di là di chi sia o non sia il favorito per lo scudetto, la curiostità più grande di questo inizio di stagione è rappresentata dall'introduzione dell'assistente arbitro addetto al video, o se si preferisce dirlo in inglese Video Assistant Referee (VAR).

Niente più addizionali ai lati della porta. Quei due arbitri, da quest'anno, saranno in un piccolo studio a guardare la partita su dei monitor, seguendone lo svolgimento da diverse angolazioni ed entreranno in azione per valutare gol, rigori, rossi diretti e scambi di identità, nel caso in cui l’arbitro a dirigere l'incontro ne richieda l'intervento.

La novità è stata ricordata a Coverciano dal Presidente Tavecchio nel tradizionale incontro con gli arbitri che precede l'avvio del campionato: «Siamo stati i primi con Blatter a fare questa proposta; dopo si aprì un fronte comune che, per la verità, inizialmente, non era molto compatto. Adesso con piacere vedo che c'è il consenso generale della parte tecnica, di quella politica e delle Leghe, il che quindi non può che farmi contento. Come Federazione stiamo facendo il massimo per aiutare la classe arbitrale nel suo lavoro. Chi dirige le partite deve essere infatti inattaccabile dal punto di vista morale e professionale.»

Durante la riunione, il nuovo Responsabile della CAN A, Nicola Rizzoli, ha illustrato le procedure del VAR: «Il processo decisionale del direttore di gara non cambierà di una virgola: sarà sempre lui ad avere l’ultima parola. Non solo gli arbitri devono essere preparati a questo cambiamento epocale, ma tutto il mondo del calcio, compresi i giornalisti: se funzionerà, sarà una vittoria per tutto il sistema.»

E sull'argomento non poteva mancare una dichiarazione del Responsabile del Progetto VAR, Roberto Rosetti: «Il vero obiettivo del VAR rimane quello di migliorare il gioco del calcio e dare maggiori garanzie a giocatori, Federazioni, e Leghe, ma soprattutto un aiuto agli arbitri, perché è anacronistico che tutti vedano in dieci secondi ciò che è successo in campo e solo l'arbitro non possa farlo.»

Adesso non resta che attendere per capire se effettivamente il nuovo strumento potrà essere una garanzia per il regolare svolgimento delle partite, oltre a deterrente per falli e simulazioni.