Sabato Antonio Tajani, in apertura della riunione dei ministri del G7 a Monaco di Baviera, ha chiesto ai suoi colleghi un minuto si silenzio per onorare Alexei Navalny:

"I ministri degli Esteri del G7 hanno espresso la loro indignazione per la morte in detenzione di Alexei Navalny, ingiustamente condannato per attività politiche legittime e per la sua lotta contro la corruzione", ha detto il ministro Tajani, in qualità di presidente della Riunione e "hanno chiesto alle autorità russe di chiarire pienamente le circostanze della sua morte". Inoltre "hanno invitato la Russia a porre fine all’inaccettabile persecuzione del dissenso politico, nonché alla repressione sistematica della libertà di espressione e all’indebita limitazione dei diritti civili". 

E per gli ormai quasi 30mila palestinesi uccisi a Gaza? Per quelli i ministri degli Esteri del G7 non hanno ritenuto fosse necessario alcun minuto di silenzio.

In compenso, "hanno chiesto un’azione urgente per affrontare la catastrofica crisi umanitaria a Gaza, in particolare la difficile situazione di 1,5 milioni di civili che si rifugiano a Rafah, ed hanno espresso profonda preoccupazione per le conseguenze potenzialmente devastanti sulla popolazione civile di un’ulteriore operazione militare su vasta scala da parte di Israele in quella zona. I ministri hanno sottolineato che garantire un accesso umanitario completo, rapido, sicuro e senza ostacoli alla Striscia di Gaza in tutte le sue forme rimane una priorità assoluta e che tutte le parti devono consentire un sostegno umanitario senza ostacoli ai civili, compresi cibo, acqua, assistenza medica, carburante, alloggi, telecomunicazioni e accesso per gli operatori umanitari. Inoltre i membri del G7 hanno espresso l’intenzione di lavorare per una pausa prolungata e duratura nelle ostilità che porti a un cessate il fuoco sostenibile e di corridoi per facilitare l’assistenza urgentemente necessaria, lo spostamento dei civili e il rilascio degli ostaggi".

Perbacco! Dichiarazioni davvero decisive, di una forza assolutamente devastante. Tali da costringere Israele - forza occupante - ad esprimersi... su nessuna di tali dichiarazioni. Netanyahu non si è neppure preso il disturbo di replicare.

Le ha semplicemente "ignorate", come ha ignorato gli ordini del tribunale dell'Aia, ordinando all'esercito israeliano di proseguire la propria attività genocida.

Ad esser precisi, però, bisogna anche ricordare che Netanyahu qualcosa ha detto nelle ultime ore, affermando che Israele non riconoscerà mai uno Stato palestinese e che la prossima settimana presenterà un piano per l'avacuazione di Rafah su cui, nel frattempo, sta intensificando i bombardamenti, tanto da ucciderne "almeno" una quarantina di residenti nelle ultime ore.

Netanyahu non solo ignora le richieste della comunità internazionale, ma anche quelle dei suoi stessi concittadini che, in queste ore, stanno invadendo le strade di Tel Aviv per chiedere nuove elezioni, accusandolo di aver abbandonato i detenuti israeliani a Gaza.

E a proposito di manifestazioni... in tutto il mondo centinaia di migliaia di persone sono scese in strada per chiedere che venga fermato il genocidio in atto a Gaza... e a chiederlo sono anche gli ebrei, da non confondere con i sionisti...


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