Quando si sta progettando una gravidanza, la coppia affronta un periodo intenso e pieno di dubbi e interrogativi. Una delle principali preoccupazioni dei futuri genitori riguarda la salute del nascituro. Oggi è possibile eseguire un test preconcepimento, ossia un esame che può essere eseguito già da prima del concepimento, al fine di capire se ci sono rischi di trasmissione di malattie genetiche recessive alla prole (per esempio la sindrome di Smith-Lemli-Opitz, anche nota come SLO).

 I dottori Smith, Lemli e Opitz, ai quali questa patologia deve il nome, la descrissero per la prima volta nel 1964 [1]. La SLO si trasmette per via autosomica recessiva, vale a dire che il soggetto mostrerà i sintomi e quindi svilupperà la malattia se erediterà due copie, e non solo una, dello stesso gene mutato. La sindrome di Smith-Lemli-Opitz è una patologia diffusa nell'Europa centrale e in quella del Nord, ed è rara, dato che i casi sono circa 1 ogni 20.000/40.000 bambini [2].

 I bimbi si ammalano di SLO generalmente alla nascita, tuttavia alcune forme della malattia sono proprie dell'età infantile e di quella adulta. La malattia è di tipo metabolico, ed è caratterizzata da una riduzione della sintesi del colesterolo. L'origine dell'anomalia è la mutazione del gene DHCR7, responsabile della ridotta produzione dell’enzima 7DHC-reduttasi, che converte il 7-deidrocolesterolo (7DHC) in colesterolo. I malati di SLO, pertanto, hanno livelli sierici di colesterolo più bassi, e livelli più alti del suo precursore, il 7DHC. Il colesterolo ha un ruolo molto importante. Infatti, oltre ad essere un elemento costituente delle membrane cellulari, compresa la guaina mielinica, si occupa di sintetizzare gli ormoni steroidei (cortisolo e testosterone), gli acidi biliari, e la vitamina D [1].

 Il malato di SLO si riconosce da una serie di sintomi, fisici e cognitivi, tra i quali: comportamento particolare e tendente all’autistico, malformazioni, ritardo nello sviluppo fisico e cognitivo, microcefalia, mento piccolo, palatoschisi o ugola bifida, narici inclinate in avanti, fusione parziale del secondo e terzo dito del piede, criptorchidismo, iperattività, autolesionismo, difficoltà a dormire [2,3]. Nei casi più gravi insorgono malformazioni cerebrali, cardiache, polmonari e gastrointestinali [1]. Un malato di SLO ha un'aspettativa di vita legata alla gravità della sintomatologia; alcuni pazienti arrivano all'età adulta [2].

 Verificando i livelli di 7DHC nel siero e nei tessuti si ottiene la diagnosi della sindrome di Smith-Lemli-Opitz, e per confermare l'esito si esegue un'analisi molecolare [1,2,3]. Per contrastare l'avanzare della malattia, si interviene con un supplemento di colesterolo, e quindi al paziente vengono raccomandati cibi, come il rosso d'uovo, che ne contengono valori elevati. Con questo supplemento non diminuisce però l’accumulo di 7DHC [1,2]. Il colesterolo, inoltre, ha una struttura tale per cui non può attraversare la barriera emato-encefalica, e in virtù di questa sua caratteristica, è in fase di sperimentazione il con simvastatina, che oltre a raggiungere il sistema nervoso centrale, impedisce al 7DHC di depositarsi in eccesso [1,2].

 Le malattie genetiche sono davvero numerose, pertanto è consigliato a tutte le coppie che desiderano avere un figlio sottoporsi a un test genetico. Il test preconcepimento Igea è un test di ultima generazione che permette di conoscere il rischio riproduttivo degli aspiranti genitori, ovvero il rischio di trasmettere alla prole eventuali patologie genetiche recessive.

 

Per maggiori informazioni: Ufficio Stampa Sorgente Genetica

 

 Fonti:
https://www.nature.com/articles/ejhg200810
https://www.orpha.net/consor/cgi-bin/OC_Exp.php?Lng=IT&Expert=818
http://www.ospedalebambinogesu.it/la-sindrome-di-smith-lemli-opitz#.XPJn-4gzbIU