Il Dipartimento di Stato americano ha recentemente rilasciato una dichiarazione che accusa la Russia di aver utilizzato un’arma chimica contro le forze ucraine. Questa affermazione, se confermata, rappresenta una grave violazione della Convenzione sulle armi chimiche (Cwc).

Secondo il Dipartimento di Stato americano, la Russia avrebbe utilizzato la cloropicrina, un agente chimico impiegato durante la Prima guerra mondiale come “lacrimogeno” che si è dimostrato altamente tossico se inalato per tempi prolungati e in una data concentrazione per litro. Questo agente chimico è classificato come “arma” e il suo uso è una chiara violazione della Convenzione sulle armi chimiche.

A sua volta, la Russia aveva accusato le forze ucraine di aver fatto uso di armi chimiche. Queste reciproche accuse di violazioni della Convenzione sulle armi chimiche aggiungono un ulteriore livello di complessità al conflitto in corso.

La comunità internazionale deve prendere sul serio queste accuse e condurre un’indagine approfondita. Se confermate, queste azioni rappresenterebbero una grave violazione del diritto internazionale e richiederebbero una risposta adeguata.

In conclusione, l’uso di armi chimiche in qualsiasi conflitto è una violazione del diritto internazionale e una minaccia per la pace e la sicurezza mondiale. È fondamentale che la comunità internazionale agisca per prevenire l’uso di tali armi e per mettere  sotto accusa responsabili coloro che le utilizzano.



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