In dieci anni in Europa la popolazione bancaria è scesa di circa 200.000 unità; oggi come oggi, infatti, il settore si attesta poco sopra i due milioni di occupati. Il fenomeno è controverso; in Francia si registra un incremento, mentre Germania e Spagna il numero di dipendenti cala significativamente. Dal 2005, in Italia i bancari sono scesi sotto quota 300.000 con una diminuzione di oltre il 10%.
Lo stesso andamento negativo si registra sul numero di sportelli; solo negli ultimi cinque anni in Europa sono state chiuse il 14% delle agenzie, ora circa 160.000. Anche in questo caso, la Francia è in netta controtendenza perché, sostanzialmente, ha mantenuto aperti tutti gli sportelli. In Italia le agenzie sono poco più di 30.000 con un calo dell’8%. Questi i dati, destinati a peggiorare molto, almeno in Italia. Tutte le banche più importanti hanno annunciato piani industriali molto severi, alcune addirittura con risvolti “lacrime e sangue” a seguito di riforme e fusioni, ma soprattutto in funzione dell’informatizzazione del sistema bancario italiano. L’Abi, ce lo ricorda periodicamente e con molta insistenza; la clientela in Italia si sposta sul web, quindi è inutile tenere aperte tante agenzie. Su quest’ultimo punto pare che i banchieri siano tutti d’accordo. Molto meno i sindacati, ben consapevoli che si tratta spesso solo di un alibi che le banche adottano per mascherare le difficoltà del management, al ....
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