Un sacerdote e una ragazza, poco più che maggiorenne. E degli atti di natura sessuale che hanno visto il prete, condannato ieri a una pena di 3 anni di reclusione, oltre all'interdizione in perpetuo da tutela e curatela e per cinque anni dai pubblici uffici.

Secondo quanto accertato dal tribunale di Rovigo, il prete, dopo aver fatto sedere sulle proprie gambe la giovane, le avrebbe infilato le mani dentro i pantaloncini, toccandola nelle parti intime, poi le avrebbe baciato il collo e, dopo averle slacciato il reggiseno, l'avrebbe palpeggiata.

Un atto sessuale inaspettato per la ragazza, affetta da una fragilità psicologica, che ha configurato il reato di violenza sessuale, pur nella sua ipotesi lieve e senza il riconoscimento dell'aggravante, che invece l'accusa aveva contestato, ovvero di abuso dei poteri inerenti alla qualità di ministro di un culto.

La notizia pubblicata da Il Gazzettino è stata commentata dal Movimento Internazionale dei sacerdoti sposati: "Altro caso di abusi nella Chiesa che interroga la comunità credente e invita i vertici vaticani ad aprire verso la riammissione al ministero dei preti sposati".