WhatsApp è una mania che può dare dipendenza, tanto da essere usata fino a 12 volte l'ora.

Da uno studio pubblicato sul “The Social Science Journal” oltre la metà degli utilizzatori di WhatsApp o di servizi simili dichiara di essere dipendente dall’uso di queste app.

I dati della ricerca parlano che un intervistato su tre che invia messaggi più di 12 volte all’ora e che il 53% dei partecipanti all'indagine ha anche dichiarato di sentirsi dipendente dall’applicazione. L'indagine è stata condotta da Abdullah Sultan, esperto di comportamento dei consumatori presso l'università del Kuwait, ed ha coinvolto 552 utilizzatori del servizio.

Lo psichiatra americano Ivan Goldberg già nel 1995 aveva introdotto l’espressione "Internet Addiction Disorder” (I.A.D.) paragonando la dipendenza dal web a quella del gioco d’azzardo patologico.

Fra i sintomi ci sono: il bisogno di trascorrere un tempo sempre maggiore in rete, disinteresse per altre attività che non siano Internet, impossibilità di interrompere, dispendio di grande quantità di tempo in attività correlate.

Ora tutto questo si sta spostando, o dovremmo dire concentrando, in particolari app, giochi o social.

Tanto che, come ha spiegato la psicologa Michela Romano del Centro Medico Santagostino di Milano in un intervista, vi sono diverse tipologie di dipendenza.

 

I dipendenti “dall'sms” sentono la continua necessità di inviare e ricevere messaggi arrivando ad avere un callo al pollice e ad inviare messaggi a se stessi o persone nell'immediata vicinanza.

 

Conviene ricordare un monito di Einstein “Temo il giorno in cui la tecnologia andrà oltre la nostra umanità: il mondo sarà popolato allora da una generazione di idioti.”