"Prima che lo sappiate da quel tritacarne dell'informazione, ci tengo a dirlo io: in questo momento è morta mia sorella Anna. Grazie a tutti, non riuscirò a rispondervi"

Così ha postato il fratello di Anna questa mattina sul profilo Facebook dell'attrice.

Fino in fondo fedele allo spirito della sua indimenticabile sorellona.

Aveva solo 63 anni, Anna, e una carriera di tutto rispetto alle spalle: esplosa con il Trio (insiema a Massimo Lopez e Tullio Solenghi), in brevissimo tempo ha saputo conquistarsi la notorietà del grande pubblico, ma soprattutto la stima e l'affetto.

LUCIA MONDELLO, OVVERO IL COMICO RIVISITATO NEL MANZONI

Chi non la ricorda nella parodia di Lucia Mondello, con quella graffiante ironia, con uno humor sapientemente dosato, creando parallelismi mai pensati prima tra il passato della nostra cultura (come la pietra miliare dei Promessi Sposi) e l'attualità.

Mille i personaggi a cui ha dato vita, tra reinterpretazioni di icone famose come le sorelle Carlucci, a figure di pura fantasia, come la sessuologa Merope Generosa, affrontando argomenti per l'epoca ancora ostici. Ma sempre con estremo garbo ed una dose infinita di ironia.

Una mimica facciale che conquistava, e da sola esprimeva tutta la gamma possibile dell'interpretare. E' stato proprio grazie a questa sua unica caratteristica che Anna ha tenuto inchiodate intere platee, al suo rientro sulle scene dopo l'assenza dovuta alla sua malattia.

Recitava un pezzo forte, impegnato, sepolta viva sul palco: unica ad emergere era la sua testa, che per tutta la durata della rappresentazione è stata voce narrante, corpo e anima.

Perchè Anna non era solo quella del Trio, la signora cecata. Era un'artista finissima, che - dopo lo scioglimento del sodalizio artistico con i colleghi di sempre - ha saputo ritagliarsi e conquistarsi uno spazio proprio, non solo come attrice ma anche come autrice.

Ciao, indimenticabile Anna.