68 ragazzi tra i 650 che erano ad Utoya, piccola isola norvegese , per una convention vacanza organizzata dal partito laburista, di cui erano militanti.

Una sola guardia armata, a protezione della loro incolumità, immediatamente freddata dallo spietato killer, Anders Breivik, neonazista convinto che non ha mai mostrato segni di pentimento per l'atto compiuto.

Una strage organizzata fin nei minimi particolari, compreso il depistaggio con l'esplosione di un ordigno a Oslo (7 i morti e numerosi i feriti), che ha ovviamente accentrato le forze dell'ordine, lasciando il terrorista libero di agire indisturbato per la mattanza finale.

68 ragazzi che non sono riusciti a scappare, a gettarsi in mare, che sono stati sorpresi senza avere forse neppure il tempo di rendersi conto di cosa stesse accadendo.

Condannato a soli 21 anni di carcere (una media di 0.27 anni per ognuna delle 77 vittime totali, e lascio a voi ogni commento...), il giovane killer si è permesso anche di intentare causa allo Stato norvegese per detenzione inumana.

Ed i giudici gli danno ragione, condannando la Norvegia ad un risarcimento pari a 330.000 corone, circa 35.000 euro, dovuti per aver "costretto" in isolamento per 5 anni qualcuno che ha continuato a denigrare le proprie vittime.