Il Dj Aniceto, uno dei dj italiani, più impegnati nel sociale, esperto di new generation, testimonial di una campagna sociale per la guida sicura denominata “SeGuidiNonBere” promossa dall'Associazione Familiari e Vittime della Strada – AFVS ed ex membro della ‘consulta nazionale degli esperti ed operatori’ per il dipartimento per le politiche antidroga a Palazzo Chigi, denuncia da anni uno stato di malessere sociale e di cattive abitudini degli adolescenti e dei giovani che vengono sempre più frequentemente “affogati nell'abuso di alcol e di azioni violente” e dice la sua sul 13enne aggredito con mazze e tirapugni i giorni scorsi da un branco di 20 ragazzi nella villa comunale di San Giorgio a Cremano a Napoli, e su altri episodi delinquenziali che vedono sempre più protagonisti baby bulli.

Per la prevenzione ci vorrebbe troppo tempo, ci vorrebbero un esercito di educatori, assistenti sociali, operatori della cultura, ma è troppo tardi! A questo punto sono per la massima repressione, sono con questo governo. Tra #stupri, video rubati, animali uccisi e risse, la #violenza dei nostri #giovani fa sempre più paura, ha affermato Dj Aniceto:

“Il divertimento non è più quello di una volta. Per molti giovani di qualunque razza non ci si diverte più se non ci si ubriaca, e non solo di alcol purtroppo ma anche di medicinali come con la micidiale bibita ‘Lean’ pubblicizzata dalla musica ‘trap’ diabolico mix di bibita gassata e medicinali come la codeina. Non ci si diverte se non ci si sfonda di canne, se non si gira armati.

I ragazzi di oggi sono malati di protagonismo e lo status symbol da esibire fieramente alla propria ragazza o al branco può essere una riga di cocaina, uno spinello, un coltello, una pistola. È una generazione che sfiora il pericolo ogni giorno e i social soprattuto youtube e tiktok e parecchi influencer ed artisti da ‘canna liberà hanno acuito il problema.

La “baby criminalità” in Italia richiede una serissima riflessione e subito interventi concreti. Ma La vera sfida sta nel cambiamento della mentalità delle persone: dai genitori chioccia ai giovani alle gang organizzate.

È necessario promuovere una cultura del rispetto reciproco, dell'inclusione sociale e della consapevolezza dei limiti personali nell'ambito del divertimento e non solo. Solo così sarà possibile trasformare il vivere insieme in momenti piacevolmente vivaci senza trasgressioni né episodi violenti!

Torniamo ai sani valori di una volta ed ai genitori consiglio di indagare di più nella vita sociale ed virtuale dei propri figli. Tutti noi dobbiamo muoverci più velocemente – conclude Aniceto – e laddove non arrivano i genitori deve arrivare lo stato, ed anche noi operatori del divertimento. Con ogni mezzo dobbiamo lottare affinché un giovane non perda mai la lucidità, diffondendo il rispetto per la propria vita, la famiglia e i sani valori, ad iniziare dalle scuole!”