Questo sabato, Papa Francesco ha ricevuto presso la Sala Clementina una delegazione del Forum delle Associazioni Familiari, nato nel 1992 con l’obiettivo di promuovere la famiglia all'attenzione del dibattito politico e culturale.

Il Papa nel suo discorso ha riassunto quello che per la Chiesa è il ruolo della famiglia nella società, ricordando che può considerarsi famiglia solo quella composta tra uomo e donna. Questo uno dei temi che più ha attirato l'attenzione dei media sulle parole di Francesco. L'altro è stata la condanna dell'aborto, paragonata da Bergoglio ad un'atrocità, simile a quelle compiute dai nazisti.

«Il secolo scorso tutto il mondo era scandalizzato per quello che facevano i nazisti per curare la purezza della razza. Oggi facciamo lo stesso, ma con guanti bianchi.

Ho sentito dire che è di moda, o almeno è abituale che quando, forse, il bambino non sta bene o viene con qualche cosa, la prima offerta è: lo mandiamo via. L’omicidio dei bambini... per risolvere una vita, che sia tranquilla, si fa fuori un innocente.

Quando da ragazzo la maestra ci insegnava storia ci diceva cosa facevano gli spartani quando nasceva un bambino con malformazioni: lo portavano al monte e lo buttavano giù per curare la purezza della razza. Ma come si può fare quello? È un’atrocità. Oggi facciamo lo stesso.

I figli, il dono più grande. I figli che si ricevano come vengono, come Dio li manda, come Dio permette.»

Una non notizia, visto che la Chiesa da sempre condanna l'aborto. Ma per molti giornali è parsa quasi straordinaria. Così come l'aver ricordato che solo la famiglia che si forma tra uomo e donna può essere considerata tale, in quanto espressione dell'immagine di Dio.

«Dopo la storia della creazione dell’uomo – ha ricordato il Papa – Dio creò l’uomo e la donna a sua immagine e somiglianza, e Gesù stesso, quando parla del matrimonio, dice che l’uomo lascerà suo padre e sua madre e con sua moglie diventeranno una sola carne, perché sono immagine e somiglianza di Dio.

L’uomo e la donna sono l’immagine di Dio, e questo è grande. Oggi, fa dolore dirlo, si parla di famiglie diversificate, di diversi tipi di famiglie... È vero che la parola famiglia è una parola analoga – ha spiegato Francesco citando espressioni come famiglia delle stelle, degli alberi, degli animali – ma la famiglia immagine di Dio, uomo e donna, è una sola.

Può darsi che l’uomo e la donna non siano credenti, ma se si amano e si uniscono in matrimonio sono immagine e somiglianza di Dio, benché non credano.»

Il Papa ha poi invitato le istituzioni a «favorire il costituirsi e il crescere di famiglie solide e serene, che si occupino dell’educazione dei figli e si prendano cura delle situazioni di debolezza. ...

È un autentico paradosso che la nascita dei figli, che costituisce il più grande investimento per un Paese e la prima condizione della sua prosperità futura, rappresenti spesso per le famiglie una causa di povertà, a motivo dello scarso sostegno che ricevono o dell’inefficienza di tanti servizi.»

«Si fatica a comprendere il valore della famiglia - ha detto il Papa - e si finisce per concepirla secondo quelle stesse logiche che privilegiano l’individuo invece che le relazioni e il bene comune. E questo nonostante che negli ultimi anni di crisi economica la famiglia abbia rappresentato il più potente ammortizzatore sociale, capace di ridistribuire le risorse secondo il bisogno di ognuno.

Il pieno riconoscimento e l’adeguato sostegno alla famiglia dovrebbero rappresentare il primo interesse da parte delle istituzioni civili, chiamate a favorire il costituirsi e il crescere di famiglie solide e serene, che si occupino dell’educazione dei figli e si prendano cura delle situazioni di debolezza.

Chi impara a vivere rapporti autentici nell’ambito della famiglia, sarà più capace di viverli anche in contesti più ampi, dalla scuola al mondo del lavoro... E chi si esercita al rispetto e al servizio a casa, potrà meglio praticarli anche nella società e nel mondo.»