La Camera, giovedì a fine mattinata, ha approvato tra gli applausi dei deputati dei gruppi Fratelli d'Italia, Lega, Forza Italia e Noi Moderati (Noi con l'Italia, Coraggio Italia, UDC, Italia al Centro) la "questione sospensiva" riferita alla proposta di legge sul salario minimo a firma di Giuseppe Conte.

Non si capisce, oggettivamente, il perché dai banchi della maggioranza dovessero applaudire per aver sospeso l'esame di un provvedimento... lo avessero almeno bocciato l'applauso sarebbe stato più logico.

Invece, più appropriate le proteste delle opposizioni che hanno gridato "Ver-go-gna!", anche perché l'esame riguardava l'adeguamento ad un stipendio degno per 3,5 milioni di persone.

La discussione della proposta di legge n. 1275 e delle abbinate proposte di legge nn. 141-210-216-306-432-1053 è pertanto stata sospesa nei termini previsti dalla questione sospensiva... e non chiaro quando il suo esame verrà ripreso.

Così, Nicola Fratoianni di AVS:

"Il governo fugge dalla realtà. Non vuole guardarla in faccia, non vuole vedere come vivono milioni di lavoratori e lavoratrici, migliaia e migliaia di famiglie che non sanno come portare ogni giorno il piatto in tavola. E allora fugge, rinviando il salario minimo. Tanto per loro lavoratori e lavoratrici possono aspettare, come sempre. Ma noi non faremo nemmeno un passo indietro, difendendo ogni giorno le loro ragioni e unendo le forze per rilanciare questa battaglia di dignità e civiltà".

Così Elly Schlein del Pd: 

"La destra fugge davanti ai problemi reali, come confermato con il rinvio a non si sa quando della discussione sul Salario Minimo. Il Governo si gira dall’altra parte di fronte a 3,5 milioni di lavoratrici e lavoratori poveri. Noi, invece, riteniamo che il lavoro povero esista e saremo al loro fianco. Il lavoro povero lo vivono sulla pelle milioni di persone. Noi saremo al loro fianco ogni giorno in quest’aula e nelle piazze. Chiederemo alle cittadine e ai cittadini di portare avanti questa battaglia con le altre opposizioni per un salario giusto e dignitoso contro lo sfruttamento di donne e uomini in quella che è una Repubblica fondata sul lavoro, sì ma sul lavoro di qualità e dignitoso e non sullo sfruttamento".

Questo l'intervento di Giuseppe Conte, M5s: