UNA SUGGESTIVA REALIZZAZIONE CURATA DA FRANCESCO BELLOMO, CATERINA MONTALBANO, ARIANNA VASSALLO E ANGELITA BUTERA CON ATTORI AGRIGENTINI E LA PARTECIPAZIONE STRAORDINARIA DI ESTER PANTANO. MOLTO APPREZZATA LA PARTECIPAZIONE DEL CORO “MAGNIFICAT”.

“Ai piedi della Croce” è stato lo spunto per una manifestazione pregevole che ha dato il suo contributo di riflessione in un momento storico carico di dolore per tutta la popolazione umana. Conduttori delle “riflessioni” la bravissima Simona Carisi, che con misura e trasporto vocale ha condotto i presenti nel viaggio doloroso di una Passione che sembra non avere tregua, e l’eclettico artista agrigentino Giovanni Moscato che, da par suo, è stato un ineccepibile e classico “lettore” d’atmosfera. 

Molto bravo Paolo Di Noto con il suo “Giovanni” che ha saputo rendere estremamente e “delicatamente” umano e Arianna Vassallo nelle vesti di una Maddalena che ha incarnato la “pietas” delle donne colpite dal dolore. Marcella Lattuca è stata protagonista della scena centrale. Il suo “pianto”, tratto dagli scritti di Jacopone da Todi, ha risuonato nella bellissima cattedrale agrigentina che si è magicamente trasformata in un attualissimo e dolorosissimo campo del “figlio strappato alla vita della sua Madre-terra”. Marcella Lattuca è grande maestra della scena e usa i tempi teatrali con abilità. Pause e tono di voce da manuale. Bravissima.

La presenza di Ester Pantano, la ormai famosa Suleima di Makari, è stata una catalizzante perla naturale che ha impreziosito il tutto. Di questa artista si è apprezzato “con mano” la grande umiltà e la sua passionale interpretazione nelle letture a lei affidate e nel suadente, emozionante e sentito canto – nenia iniziale che ha incantato tutti i presenti.

Altra nota di merito per il coro polifonico “Magnificat” di Agrigento che ha eseguito magistralmente brani molto suggestivi. Apprezzata e applaudita anche la interpretazione del  “Versate lacrime”, opera del maestro aragonese Luigi Di Stefano, diventata emblema della settimana Santa di Agrigento, che ha chiuso l’indimenticabile manifestazione in Cattedrale.

Ala fine un grande applauso per tutti e un plauso particolare per gli organizzatori che hanno saputo cogliere e trasmettere questa nota emozionale che “arricchisce” questa Pasqua 2024. Una Pasqua di dolore. Nell’attesa della Luce.

(Calogero La Vecchia)