"Nell'estate dell'81, nel giro di pochi mesi, finii prima in A e poi in Under 21: un bel salto per uno che veniva dalla C2. In quella nazionale, oltre a me, c’erano anche Borghi, Mauro e Celestini; eravamo dei ragazzotti mezzi sconosciuti che giocavano nel Catanzaro...

Quella stagione andò oltre le più rosee aspettative; nacque un’alchimia perfetta che consentì alla squadra di ottenere il settimo posto, miglior risultato di sempre. Fu un orgoglio per tutti, sia per noi calciatori che per la città”.

Nel campionato del suo esordio in Serie A realizza ben 12 reti, piazzandosi al secondo posto nella classifica dei cannonieri, dietro solo a Roberto Pruzzo. Sembra essere il trampolino di lancio per una carriera sfavillante ma i fatti racconteranno di una giovane promessa mai del tutto mantenuta.

Dopo la fine del sogno Catanzaro inizierà infatti a girovagare tra cadetteria e Serie C, in varie squadre tra cui Bari, Cremonese e Pescara, senza però riuscire a ripetere i fasti di quella prima annata.