Mentre aumentano le guarigioni, secondo i dati forniti dalla cinese CDC  (Center for Disease Control and Prevention), sembra stabilizzarsi anche il numero delle nuove infezioni da 2019-nCov.

E' quanto la stampa ufficiale fa circolare negli ultimi tre giorni, insieme alla notizia di un possibile vaccino in sperimentazione in Cina, rincuorando in tal modo la comunità internazionale e i listini dei principali mercati.

Ma il reporter Alex Lam, di AppleDaily, una delle piattaforme di informazione più grandi di Hong Kong, denuncia nel suo canale Twitter che il governo mandarino avrebbe escogitato un semplice trucco per mitigare i dati trasmessi dalle province: nelle penultime linee guida del 7 febbraio scorso, infatti, la Chinese National Health Commission avrebbe cambiato la definizione di "casi confermati" di coronavirus, escludendone i pazienti positivi ma ancora asintomatici, classificati in una categoria a parte,  in contrasto apparente con  le definizioni di positività date dalla comunità scientifica internazionale e dall'Organizzazione Mondiale della Sanità.

Secondo quanto riporta Alex Lam, che in un tweet successivo si difende dalle accuse di pura speculazione citando il provvedimento della provincia di Heilongjiang, che avrebbe prontamente detratto dal totale dei casi confermati i 13 pazienti asintomatici, questa nuova classificazione determinerebbe una evidente diminuzione del numero dei casi confermati trasmesso a mezzo stampa dalle autorità cinesi.

La polemica è ancora in corso e se l'indiscrezione venisse accertata, dimostrerebbe l'inattendibilità, nella gestione del flusso di informazioni, degli organi di governo del colosso cinese, a cui va comunque riconosciuto il merito di aver confinato, per ora, grazie alle drastiche misure di contenimento, l'epidemia del 2019-nCov.