Beltran dal dischetto: 1-1 a Bruges, la Fiorentina vola in finale di Conference

La Fiorentina è in finale di Conference League per la seconda stagione consecutiva! Dopo la vittoria dell’andata (3-2), la formazione di Italiano ha pareggiato 1-1 sul campo del Bruges trovando la rete della qualificazione a cinque minuti dalla fine con un rigore di Lucas Beltran. L’argentino ha risposto alla rete di Vanaken al 20′ in una partita che sembrava stregata; la Fiorentina, infatti, prima del pareggio aveva colpito tre legni con Kouamé e Biraghi. Clamoroso l’intervento di Terracciano nel recupero che ha evitato i supplementari.


Italiano si gode la Fiorentina d’Europa: “Due finali in due anni…”

Dominando e sfidando sfortuna e maledizione dal dischetto, la Fiorentina è di nuovo in finale di Conference League. Può sorridere Vincenzo Italiano che il pass per la sfida di Atene lo ha strappato a cinque minuti dalla fine: “Quest’anno dobbiamo dire maledetti legni e maledetti rigori. Ho avuto un po’ di timore sul rigore, – ha ammesso a fine partita – invece è stato bravo Beltran che si è preso la responsabilità. Ha dimostrato personalità con un pallone pesante”.

La Fiorentina in Belgio ha calciato in porta più di venti volte, colpendo tre volte il legno: “Dico bravi ai miei ragazzi, non era semplice giocare in questa bolgia contro una squadra molto forte. Due anni in questa competizione e due finale è un qualcosa di straordinario”.

Italiano si sta prendendo da allenatore quello che non ha vissuto da calciatore: “Quando sono arrivato a Firenze, parlando con i tifosi, ho detto che avrei fatto di tutto per andare nelle coppe che non ho mai affrontato da giocatore. Non conoscevo l’Europa, devo dire che è un percorso fantastico e sono felice perché anche quest’anno siamo in finale”.

La prestazione ha legittimato la qualificazione: “Siamo partiti un po’ troppo rispettosi del Bruges, concedendo troppe imbucate nei primi 15 minuti. Subito i l gol ci siamo sciolti, abbiamo alzato le pressioni e avuto della occasioni. Nel primo tempo ci siamo detti che dovevamo continuare a spingere, mettendo loro pressione. Così è stato, abbiamo creato un’infinità di palle gol e non li abbiamo fatti giocare. Prestazione ottima da parte di tutti, quando giochi così vieni premiato da queste vittorie”.

In finale una tra Olympiakos e Aston Villa con i greci, forti del 4-2 dell’andata in trasferta, che potrebbero giocare l’ultimo atto nella propria città, anche se non nel proprio stadio: “L’Olympiakos sta facendo grandissime cose con il nuovo allenatore. Una squadra di qualità, che ti ritroveresti in casa loro. L’altra è quarta o quinta in Premier. Ci guarderemo la partita e prepareremo tutto nel migliore dei modi, intanto ci godiamo questa gioia”.



Cagni: “Calzona ha delle responsabilità sulla fase difensiva del Napoli. Il migliore in Italia adesso è Gasperini”

Gigi Cagni parla a Forza Napoli Sempre: “Non voglio criticare Calzona ma è inevitabile. Perché è l’allenatore che ha sempre delle responsabilità. Se lui ha detto che i suoi giocatori non hanno voglia di non subire gol, vuol dire che tu non sei capace a motivarli. Sicuramente le responsabilità sono anche dei calciatori ma, secondo me, gli allenatori moderni devono capire che non sempre puoi essere bello. Anche perché il tifoso italiano punta al risultato. Infatti io non sono d’accordo con chi dice che giocando bene, un bel gioco, si vince. Un esempio è il Milan di Sacchi che non sempre giocava bene. Il vantaggio di Sacchi è che aveva dei grandi giocatori che in situazioni di difficoltà risolvevano loro. Per me, per il mio modo di vedere il calcio, l’allenatore numero uno in Italia è Gasperini, l’unico negli ultimi anni che ha portato qualcosa di nuovo. Certo ha un carattere dittatoriale: lui ha delle idee, vuol metterle in pratica e nessuno deve entrare nel merito. Anche gli altri tre nomi che si fanno per la panchina del Napoli sono buoni. Sono tutti allenatori bravi. Secondo me la Conference League è pur sempre una competizione internazionale, quindi, bisogna darle la giusta importanza e provare a qualificarsi per essa. Secondo me il calcio italiano da tempo è indietreggiato. Quando abbiamo vinto l’ultimo Mondiale, 2006, in Italia c’erano 70-80 giocatori che potevano giocare in Nazionale, oltretutto 4-5 per ruolo. Oggi devi andare in Argentina per prendere un centravanti”.

Non solo Osimhen, il PSG vuole anche Kvaratskhelia

Dopo Osi anche il gemello nei desideri dei parigini. Ma la valutazione è super Khvicha piace molto ai francesi, ormai vicini all’addio di Mbappé, ma il Napoli tratta il suo rinnovo. ADL ha incontrato l’agente e il padre dell’attaccante e lo farà ancora. Il contratto scadrà nel 2027 e si punta al prolungamento con clausola top.



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