Gli Stati Uniti si aspettano che nei prossimi mesi la Russia ricorrerà sempre di più a finanziamenti occulti a favore di alcuni partiti per rendere per mitigare le sanzioni internazionali in atto ricevute a seguito dell'invasione dell'Ucraina e mantenere l'influenza di Mosca all'estero.

Questo è quanto ha dichiarato martedì un alto funzionario dell'amministrazione Biden, citando un fonte dell'intelligence statunitense non più ritenuta confidenziale.

Il documento, firmato da Blinken, è una nota interna al Dipartimento di Stato Usa che invita i propri ambasciatori a far presente il problema con le istituzioni dei Paesi che li ospitano. 

Secondo quanto riferisce il Corriere, le informazioni provengono da un nuovo rapporto dei servizi segreti Usa che va ad aggiornare le informazioni su un'indagine che inizia con le manovre del Cremlino per interferire nella campagna presidenziale del 2016 negli Stati Uniti. La questione venne presa in esame anche dalla commissione Affari esteri del Senato americano che pubblicò un documento in cui è citato anche il nostro Paese, dove - come riporta il corriere - 

"i parlamentari  puntano l’attenzione sulle «posizioni anti-establishment» e favorevoli alla Russia del Movimento 5 Stelle. Ma osservano che «non ci sono prove di finanziamenti corrisposti al Movimento 5 Stelle da fonti legate al Cremlino».Viceversa si riportano «i sospetti» di «alcuni osservatori» a proposito della Lega: «Potrebbe aver ricevuto fondi dai servizi segreti del Cremlino». Come è noto il vertice leghista, a cominciare da Matteo Salvini, ha sempre negato qualsiasi legame economico con Putin.In ogni caso il rapporto firmato dai senatori democratici, oggi in maggioranza, si concludeva con queste parole: «L’Italia può essere un bersaglio per il Cremlino», favorendo quelle posizioni «che possono indebolire l’unità europea sulle sanzioni (quelle del 2014, ndr) contro la Russia»".

Però, in relazione a quanto prodotto nelle scorse ore dal Dipartimento di Stato, c'è da registrare che da Palazzo Chigi Draghi avrebbe detto di non saperne nulla, mentre già in mattinata un trafelatissimo Adolfo Urso, senatore di FdI e presidente del Copasir, ha prontamente dichiarato alle agenzie che "nel rapporto degli 007 Usa non c'è l'Italia".

Il quotidiano Repubblica, però, dice tutt'altro... anche in relazione al coinvolgimento del governo.

Le reazioni dei partiti: Giuseppe Conte (5 Stelle) parla di macchina del fango.

Salvini (Lega): "Ogni volta fake news a dieci giorni dal voto".

Meloni (FdI): "Pronta a querelare Repubblica e l'ex ambasciatore Volker". 

Il Partito Democratico, invece, cerca di cavalcare la vicenda per recuperare voti. Ecco come la commenta l'europarlamentare Pierfrancesco Majorino: 

"Emerge quel che da mesi, dal Parlamento Europeo , attraverso la Commissione speciale sulla lotta alle interferenze (la Inge) diciamo: la Russia di Putin finanzia politici europei.La cosa riguarda anche l'Italia. Vogliamo sapere i nomi. Vanno svelate le complicità.Due note a margine: la nostra relazione parlamentare è stata votata lo scorso marzo. Qual è l'unico partito italiano a non averla votata? La Lega di Salvini. Russia Unita, il partito di Putin, ha un accordo (mai disdetto e tacitamente rinnovato la scorsa primavera) con un partito italiano. Quale? Sempre la Lega.Ovviamente non so se quei soldi siano finiti alla Lega (su cui pesa l'ombra dell'intera vicenda "Savoini" una storiaccia tutta da chiarire). So però che le ambiguità sono enormi e pericolose. In questi anni un'Internazionale nera con Putin come referente ha preso corpo".

Dei tentativi di interferenza della Russia nelle vicende politiche dei Paesi dell'Ue ne ha parlato questa mattina anche Ursula von der Leyen nel discorso tenuto al Parlamento europeo sullo Stato dell'Unione.
 
E per concludere è giusto e doveroso segnalare anche il paradosso collegato alla vicenda, introdotto, senza saperlo da Carlo Calenda, leader di Azione e alleato alle prossime politiche con Italia Viva di Matteo Renzi:

"I nomi dei politici e/o dei partiti italiani che hanno ricevuto finanziamenti dalla Russia devono essere resi noti prima del voto", ha dichiarato Calenda via social. "Si tratta di un elemento fondamentale per compiere una decisione consapevole il 25".

Assolutamente corretto. Ma quel che il parlamentare europeo si è dimenticato è che il suo alleato Matteo Renzi, senatore della Repubblica, ha ricevuto un milione di euro dall'Arabia Saudita, per un incarico di consulenza che potrebbe tuttora essere ancora in corso. 

Inutile dilungarsi nello spiegare l'enorme conflitto d'interessi che tale vicenda mette in luce... quello che va semplicemente ricordato, a Calenda e non solo, che tra il possibile finanziamento occulto fatto da Putin alla Lega di Salvini e il finanziamento certo fatto da Mohammed bin Salman a Renzi non vi è assolutamente alcuna differenza.

E adesso che farà Calenda a 11 giorni dal voto? Farà finta di niente... come sempre accade quando non gli è possibile dare dell'incapace agli altri, l'unica attività in cui ha avuto un discreto successo.