Sette indagati per lo stupro di Catania e una ipotesi su cui ancora si indaga: altri ragazzi egiziani avrebbero fatto parte del branco. E spunta un video che potrebbe essere stato usato come arma di ricatto.

“Tremavo come una bambina, ero terrorizzata”, ha raccontato la vittima di 13 anni che mostra la maturità di un adulto. L’incubo vissuto assieme al fidanzato a Villa Bellini è iniziato verso le 19. Prima l’insistente richiesta del gruppo di egiziani che volevano soldi e sigarette, poi la volenza all’interno del bagno del parco comunale.

La testimonianza del fidanzato ha aggiunto un dettaglio importante per le indagini. Uno dei due violentatori, subito dopo che erano stati accerchiati e aggrediti, ha mostrato un video ai fidanzati.

Li aveva filmati pochi istanti prima con il suo iPhone: “Lei ha detto che il video se lo potevano tenere, ma dovevano lasciarci andare, io invece gli ho chiesto di cancellarlo, mi ha risposto che ero pazzo e poteva ammazzarmi”. Lo smartphone è stato sequestrato.