“Il mio rapporto con Pippo? Era ottimo fino a quando lui non si presentava davanti la porta a tu per tu con il portiere ed io ero libero di fianco a lui. Pippo è stato sempre uno che si legava le cose al dito.

Se poteva andare in goal, non te la dava mai. Fuori dal campo eravamo amici, ci trovavamo bene, ma nel campo era un egoista.
Lo faceva anche in allenamento, quando era in area doveva tirare lui e non c’era verso di fartela passare.

Se non sbaglio a Piacenza o a Parma litigammo duramente negli spogliatoi a fine primo tempo. Ci fu una occasione in cui poteva darla a me e il risultato sarebbe stato più rotondo. Ero libero a porta vuota. Lui invece tirò e prese in pieno il portiere.

Vincevamo uno a zero e al rientro gli dissi: 'Perché? cosa ti ho fatto? Potevamo segnare ancora e invece siamo solo 1-0.'

Lui cominciò la solita cantilena, dicendo che non mi aveva visto, e che una volta in una partita ero stato io a non passargliela.

Volevo urlargli contro, ma ero il capitano, non potevo destabilizzare l’ambiente. Allora vedendo quello che stava accadendo, venne vicino Montero e disse: 'Pippo prega Dio che la vinciamo, altrimenti poi ti faccio male'. Pippo diventò bianco.

Rientrammo in campo e per fortuna di Pippo vincemmo senza problemi."

ALESSANDRO DEL PIERO