L'incontro è uno di quelli che può valere un'intera carriera, l'occasione che hai atteso per anni. Il palcoscenico è di quelli importanti: una Amsterdam Arena gremita e pronta ad ospitare la Semifinale di Euro 2000. A contendersi l'accesso alla finale saranno i padroni di casa dell'Olanda, tra i maggiori accreditati alla vittoria del torneo, e l'Italia di Dino Zoff che è arrivata fin lì quasi inaspettatamente ma con delle prestazioni solide e convincenti. 

Lo stadio è un muro colorato di arancione. Più di 50mila tifosi incitano e spingono Bergkamp e compagni che partono forte e mettono sotto assedio gli azzurri. Su tutti, particolarmente ispirato, è Bodo Zenden, esterno d'attacco olandese che sta mettendo in croce la nostra difesa con le sue incursioni. Zambrotta non riesce a contenerlo ed intorno al 30' del primo tempo è già doppio giallo: l'Italia rimane in dieci uomini, i tulipani profondono il massimo sforzo e qualche minuto dopo si guadagnano un calcio di rigore. Dal dischetto si presenta Frank de Boer: lo stadio freme, pregusta già il vantaggio, vede la strada spianarsi di fronte a sé.

Ma quel pomeriggio a difendere i pali della nazionale italiana c'è un ragazzone padovano alto quasi due metri e dal capello riccioluto: Francesco Toldo. Poco prima dell'avvio del torneo Gigi Buffon, portiere titolare degli azzurri, ha riportato una frattura alla mano ed è costretto a rinunciare alla spedizione europea e Toldone si ritrova così a prenderne il posto. Ma lui non è lì per caso; quell'occasione l'ha meritata, perché da anni è ormai una sicurezza; per costanza ed affidabilità è un portiere di livello assoluto, uno di quelli che, probabilmente in nessun'altra nazionale al mondo sarebbe secondo a nessuno. E allora eccolo lì a giocarsi la sorte in un tiro dagli undici metri, con la sua maglia grigia e con quel numero 12 stampato su fronte e retro; eccolo planare in tuffo con la sua manona che raggiunge la palla; eccolo esultare aggrappandosi al palo con il pugno al cielo. 

Tra potenziali occasioni, un altro rigore spedito sul palo e tiri che si perdono di poco fuori dallo specchio, Toldo sembra insuperabile. Il fortino azzurro regge fino al 120esimo e si arriva così ai calci di rigore: Totti fa il "cucchiaio" a Van der Saar, Stam spara alle stelle, mentre Toldo ne para altri due e diventa eroe per un giorno tra gli abbracci dei compagni.