La dipendenza dai combustibili fossili dell'Italia è molto elevata: l'84% contro una media del 52%. Inoltre, l'Italia applica una tassazione per mantenere questa dipendenza.

Il prezzo del gas naturale, a seconda delle diverse fasce di consumo, è dal 25% al 36% più alto della media europea.

Gli incentivi alle fonti rinnovabili nell'ultimo decennio hanno pesato per circa un terzo dell'aumento del prezzo del chilowattora elettrico di una famiglia.

Qual è la conseguenza di tutto questo? Che annualmente in Italia il costo dell'energia (elettricità, gas, benzina e diesel) aumenta del 12% rispetto ai 12 mesi precedenti, causando una "tassa" da 68 miliardi di euro che ogni anno esce dalle tasche degli italiani ed entra in quelle dei produttori di combustibili fossili, aggravando la bilancia commerciale.

A Gennaio 2017, il gas è aumentato del 4,7%, mentre ad aprile aumentano i costi per la bolletta della luce.

Queste le conclusioni pubblicate in un comunicato rilasciato da Avvenia, azienda che opera nel settore dell'efficientamento energetico.

Questa l'amara realtà che, ancora una volta, ci dimostra che i problemi del paese potrebbero essere abbastanza facilmente risolti con l'ottimizzazione delle risorse e gli investimenti utili come quelli, ad esempio, verso nuove forme di energia, mentre invece in Italia le istituzioni continuano a governare in base agli interessi di lobbisti e multinazionali.