Agli inglesi non togliete il tè. Se mai vi è capitato di fare visita a un qualche conoscente nel regno di sua maestà la regina, dopo la classica stretta di mano di benvenuto, gli avrete sentito dire "Shall I put the kettle on?".

Una frase che, più o meno, significa "Metto a bollire l'acqua?", ma che noi tradurremmo con "Gradite un tè?". La parola tè per gli inglesi è sottintesa. Per loro l'unica cosa che si può fare con dell'acqua bollente è preparare un tè.

Chissà ora come verrà accolta la proposta di un imprenditore d'oltremanica che in questi giorni ha messo sul mercato un nuovo prodotto destinato a rivoluzionare la preparazione del tradizionale infuso.

E' finita l'epoca delle vecchie bustine, che una volta utilizzate dovevamo gettare nei rifiuti, ancora tutte grondanti. Un fastidio che "No More Tea Bags" ora ci risparmia.

"No More Tea Bags" è tè concentrato, contenuto in una bomboletta spray. Basta spruzzarne un po' nella tazza, aggiungere dell'acqua calda e, per chi lo gradisce, un po' di latte. Mi raccomando niente limone, agli inglesi con il tè proprio non piace.

"No More Tea Bags" è prodotto dalla Yum Cha Drinks di Guy Woodall (foto), un'azienda specializzata nella commercializzazione di tè freddo.

Per produrre lo spray, Woodall utilizza attrezzature impiegate normalmente nelle cantine per la produzione di vino e prepara un "pentolone" gigantesco di tè, da cui ottiene una bomboletta sufficiente alla preparazione di 20 tazze.

Inizialmente l'idea era di commercializzare il rivoluzionario prodotto in contenitori di vetro. Questo, però, avrebbe richiesto l'impiego di conservanti chimici, una soluzione non gradita a Woodall. L'impiego di bombolette spray consente di isolare il tè dall'aria, mantenendolo in un ambiente completamente sterile.

"No More Tea Bags" è già disponibile, in un lancio di prova, sugli scaffali di alcuni negozi, in tre gusti diversi: English breakfast, Earl Grey (non poteva mancare) e Gelsomino.

Le prime reazioni non si sono fatte attendere e non sono state certo favorevoli. Su Twitter è comparso addirittura l'hashtag #teaheresy. Una situazione assimilabile a quanto successo da noi, messi di fronte per la prima volta al vino nei tetrapack.

Tuttavia, secondo alcuni, alla fine saranno in molti quelli che finiranno per apprezzarne, se non il sapore (sembra comunque che non sia poi così diverso dal tè tradizionale), la possibilità di potersi finalmente liberare dal fastidio delle bustine. Certo di questi non faranno certo parte i difensori delle più rigide tradizioni e quelli dal gusto più esigente.