Il Presidente Volodymyr Zelensky si è incontrato quest'oggi a Kiev con l'inviato speciale di papa Francesco, il cardinale Matteo Zuppi.

Zelensky ha invitato la Santa Sede a sostenere la formula di pace dell'Ucraina, aggiungendo che la Russia continua a commettere crimini di guerra, l'ultimo dei quali è stato perpetrato proprio questa mattina con la distruzione della diga di Kakhovka nell'oblast di Kherson.

"Questo crimine comporta enormi minacce e avrà conseguenze disastrose per la vita delle persone e per l'ambiente", ha dichiarato Zelensky.

Secondo fonti stampa della presidenza ucraina, Zelensky ha detto al Cardinale Zuppi che una tregua immediata e la cessazione delle ostilità non porterebbero ad una pace duratura, ribadendo che Kiev considera la sua formula di pace come l'unico piano efficace.

"Il nemico approfitterebbe dell'interruzione delle attività militari per rafforzarsi e lanciare poi nuovi attacchi, con una nuova ondata di crimini e terrore. La Russia deve ritirare tutte le sue truppe dal territorio dell'Ucraina entro i suoi confini riconosciuti a livello internazionale", ha dichiarato il presidente ucraino.

Secondo Zelensky, solo gli sforzi congiunti, l'isolamento diplomatico e la pressione sulla Russia potranno costringere Mosca a concordare una pace giusta.

Il presidente dell'Ucraina ritiene che la Santa Sede potrebbe contribuire al rilascio dei prigionieri e al ritorno dei bambini deportati dalla Russia.

Così, la Sala stampa della Santa sede ha riassunto il colloquio:

"Martedì 6 giugno, Sua Eminenza il Card. Matteo Zuppi, Inviato di Papa Francesco, ha concluso la breve, ma intensa visita a Kyiv, accompagnato da un Officiale della Segreteria di Stato, durante la quale ha avuto modo anche di soffermarsi in preghiera nell'antica chiesa di Santa Sophia. Al termine della sua missione, ringrazia cordialmente le Autorità civili per gli incontri svolti, in particolare per quello con il Presidente Volodymyr Zelenskyi.I risultati di tali colloqui, come quelli con i Rappresentanti religiosi, nonché l'esperienza diretta dell'atroce sofferenza del popolo ucraino a causa della guerra in corso, verranno portati all'attenzione del Santo Padre e saranno senz'altro utili per valutare i passi da continuare a compiere sia a livello umanitario che nella ricerca di percorsi per una pace giusta e duratura".

Ieri, Zuppi si era recato in preghiera a Bucha, la cittadina balzata alla cronaca all'inizio del conflitto dove era venuto alla luce il primo dei massacri di civili, lasciati nelle strade o gettati nelle fosse comuni, di cui la Russia si è resa responsabile dall'inizio del conflitto.