Questo lunedì, la Russia ha annunciato ufficialmente di aver interrotto la partecipazione all'accordo mediato dalle Nazioni Unite che consentiva l'esportazione di grano ucraino attraverso il Mar Nero. La decisione, già ventilata nei giorni scorsi, è arrivata a poche ore da un nuovo attacco al Ponte di Crimea della cui responsabilità Mosca ha accusato l'Ucraina. Quello che i russi hanno definito un attacco terroristico, ha causato la morte di due persone ed il ferimento di una bambina.
Il Cremlino, però, ha dichiarato che la sospensione dell'accordo mediato dalle Nazioni Unite e dalla Turchia, per affrontare una crisi alimentare globale, non ha nulla a che fare con l'attacco al ponte.
Il portavoce Dmitry Peskov ha precisato che i punti dell'accordo sul grano che riguardavano la Russia non sono stati soddisfatti ed è per tale motivo che l'accordo, da oggi, non è più in vigore.
Peskov ha però aggiunto che l'accordo non deve intendersi stracciato, ma sospeso: la Russia continuerà ad aderirvi quando saranno rispettate anche le condizioni pattuite che riguardano gli interessi di Mosca.
In precedenza, Kiev aveva affermato che il nuovo attacco al Ponte di Crimea fosse un'operazione sotto falsa bandiera organizzata dai russi per giustificare l'uscita dall'accordo sul grano.
Lo scorso sabato l'ultima nave con un carico di grano ucraino ha lasciato il porto di Odessa. Nuove navi per effettuare operazioni di carico di grano ucraino non sono entrate nel Mar Nero dallo scorso 27 giugno.