"Prima di tutto, è una vittoria importantissima, e penso anche meritata. Sono molto, molto felice anche di aver capito che la prossima stagione torneremo qui per affrontare una squadra che mi piace tanto, guidata da un allenatore che è un fratello minore: una squadra che gioca come loro, che lotta come loro, unita, con intensità, è una squadra che non scenderà in B. Sono molto fiducioso. Per questa ragione, do un abbraccio speciale a un ragazzo speciale (Stankovic, ndr). Per quanto riguarda noi, è un successo importantissimo: abbiamo già giocato tante partite, l’ultima giovedì scorso. Abbiamo avuto degli infortuni, ma abbiamo anima, cuore, organizzazione. Abbiamo fatto una partita di grande intelligenza. Magari qualcuno la penserà diversamente, ma siamo abituati: abbiamo giocato contro l’Inter e abbiamo vinto perché “erano scarsi” e poi l’Inter ha pareggiato al Camp Nou con il Barcellona; abbiamo perso con l’Atalanta, un’Atalanta cinica, che ha fatto un tiro in porta. È dura dare credito a chi lavora in questa casa… però, con tutti i problemi che abbiamo, con tutti i limiti che abbiamo, facciamo il nostro campionato nel modo migliore possibile. E in questo caso, penso che sia stata una vittoria meritata. Magari con meno sofferenza. Perché sapevo che entrando negli ultimi venti minuti, Nicolò sarebbe stato devastante. Ed è stato così. È mancato solo il gol del 2-0 per chiudere la partita. Ma gli ultimi venti minuti di gara sono stati assolutamente sotto il nostro controllo. Vittoria meritata, per me".

"Non è stato un bellissimo primo tempo, ma eravamo riusciti a fare gol e per poco non siamo andati in vantaggio. Il gol potevamo evitarlo, non siamo stati bravi in quella situazione, ma siamo stati bravi a reagire. Abbiamo tirato tanto in porta e cercato di costruire tante situazioni, potevamo fare qualche altro gol. Eravamo venuti qua con la stessa mentalità che abbiamo avuto in Scozia, peccato per il secondo tempo, dove potevamo fare gol e vincere la partita. Stiamo lavorando su certi aspetti e i frutti stanno arrivando".


Le prime parole sono di Mourinho a commento della vittoria della sua Roma nella trasferta di Genova, dove i giallorossi si sono imposti per 1-0 grazie ad un rigorino, ino-ino, per un presunto fallo di mano in area di Ferrari, a inizio match. A parti invertite, per lo stesso rigore, l'allenatore della Roma avrebbe inscenato una tragedia che sarebbe durata per giorni. Dagli undici metri il capitano della Roma, Pellegrini, ha messo in rete la palla in modo da festeggiare la sua presenza n. 200 in A. 

Al via del Mare un tempo a testa per Lecce e Fiorentina che con il risultato di 1-1 si sono spartiti la posta dell'ultimo incontro  della decima giornata. La prima rete è del Lecce, al 43', con Gonzalez, che dopo essersi liberato a spallate di Dodò, fa partire un rasoterra che a centro area Ceesay devia in rete. All'inizio della ripresa la Fiorentina pareggia su uno splendido colpo di testa di Kouamè, il migliore tra i suoi, su cross di Cabral. Falcone, il portiere del Lecce, si supera in un paio di occasioni e impedisce alla Viola di conquistare i tre punti.


Con la vittoria di ieri, la Roma sale al quarto posto in classifica e si prepara sulla scia di tre successi consecutivi al big match di domenica prossima, dove all'Olimpico ospiterà la capolista Napoli, mentre la Sampdoria è ancora ultima in classifica, ferma a 3 punti.

Con il pari, il Lecce sale a 8 punti e prosegue il digiuno di successi interni, allo stesso modo la Fiorentina, che adesso in classifica ha 10 punti,  continua il suo digiuno di vittorie in trasferta.