La Nuovo Pignone di Talamona, prima che fosse venduta alla General Electric ha dato continuità ai principi dell'insigne economista Ezio Vanoni anteponendo gli aspetti umani e sociali al capitalismo vorace. Aveva un'eccellente reputazione ed era competitiva, avendo delle tecnologie all'avanguardia e dei brevetti frutto delle competenze accumulate dalle sue maestranze. Aveva più linee di prodotti, quindi poteva innovare una linea ridistribuendo i lavoratori di quella da ammodernare sulle altre e di certo avrebbe trainato le energie rinnovabili convertendo, una dopo l'altra, le linee alle rinnovabili. Non ha mai avuto una sede alle Bermuda!
La multinazionale dopo aver rilevato la Nuovo Pignone di Talamona ha trasmesso a delle ditte estere le idee, i disegni, i cicli e le conquiste di maggiori livelli di qualità.
Ha venduto gli appartamenti dei condomini del Villaggio Pignone. Ha ridotto giorno dopo giorno gli utili complessivi importati in Italia e ha aumentato quelli esportati negli Stati Uniti e pertanto questi ultimi, a mezzo dei loro organismi economici, possono erogare dei compensi stellari ai cervelli in fuga.
Ha inseguito ogni singola agevolazione fiscale. Antecedentemente alla dismissione delle linee non ha neppure sviluppato dei manufatti nel campo delle rinnovabili. Ha venduto le linee dei misuratori di gas alla TALAMONA S.R.L.
Ha perso l’onda montante delle rinnovabili che conducevano a produzioni su vasta scala, eppure la stessa General Electric all'estero è divenuta un costruttore di pale eoliche da guinness dei primati.
Ha rafforzato gli organici negli Stati Uniti e nel Regno Unito. Ha ampliato all'estero i centri per le revisioni e le riparazioni.
Le turbine a gas, per le quali lo stabilimento di Talamona fabbrica dei componenti, per generare elettricità sono sempre più invendibili e in molti Paesi le rinnovabili hanno raggiunto livelli notevoli: in Svezia sono oltre il 54% e così via. Il governo statunitense è il primo in valore assoluto negli investimenti nelle rinnovabili, rendendo marginali le prospettive per i combustibili fossili nella produzione di energia, inoltre la maggior parte delle banche ha bloccato i finanziamenti per l'estrazione del gas di scisto, sospettata di indurre dei terremoti e che rischia di contaminare le falde acquifere.
Fino ad alcuni mesi fa, la General Electric e la BH a GE Company erano legate a filo doppio e la GE era in maggioranza nel consiglio d'amministrazione di BH, ma adesso è in minoranza e ha un solo membro nel consiglio: la General Electric ha passato il cerino alla BH, dopo aver inviato soldi a palate dall'altra parte del mondo, senza rischiare nemmeno un centesimo.
Oltre a ciò è stata multata per 52 milioni di Euro dalla Commissione Europea della danese Margrethe Vestager, che ha dimostrato di controllare la veridicità dei documenti della General Electric (un'attività quest'ultima che alcuni enti italiani tendono a trascurare). Ha ricevuto una prima sanzione di un miliardo e mezzo di dollari ad aprile 2019 dalla Securities and Exchange Commission e le indagini proseguono. È sotto osservazione dal Department of Justice.
In Francia, a giugno 2019, è stata dichiarata colpevole di pratiche commerciali sleali. È presente in un dossier della SEC per delle presunte corruzioni avvenute in Cina. Il Giano bifronte ha offerto 10 con una mano, mentre con l'altra ha tolto 100 (licenziando per mantenere alte le quotazioni, versando delle imposte allo zero virgola alle Bermuda eccetera), come nei giochi di prestigio.
Prima dell'acquisizione della fabbrica da parte del conglomerato le casate locali incoraggiavano i giovani verso un'educazione spendibile in officina o nei suoi annessi e la promuovevano con dei sacrifici ragguardevoli, ma attualmente nei nuclei familiari saggi si è formata una repulsione alle vocazioni ancorate al settore metalmeccanico.
Le ragioni si sono stratificate nel tempo: dal disorientamento causato dalla sede cipriota del Socio Unico della fu Dresser di Talamona alle provocazioni di un capetto capriccioso; dai dati manipolati da parte dell'azienda per documentare quel che voleva alle spade di Damocle che pendevano sulle teste delle famiglie senza i santi in paradiso; dai magazzinieri esternalizzati e poi mandati via alle proposte di un lavoro di scarso valore in Ungheria, laddove la valuta corrente sono i Fiorini Ungheresi; dalle fandonie per non rinnovare i contratti a chi è stato messo in condizione di licenziarsi pur con una formazione dedicata alla meccanica; dalle ditte appaltatrici che posticipavano il versamento degli stipendi alle promozioni discriminatorie.
E non finisce qua: dalla mancata riconoscenza del duro lavoro alle doppiezze a favore dei caporali; dalla precarietà che divide ai rapporti tesi tra un operaio e un capo culminati a percosse; dal mobbing ai laureati magistrali che per scongiurare una laurea in ansia si sono dimessi; dalle strane approvazioni degli accordi alla falsa crisi, purtroppo controfirmata da alcuni firmatutto, del mercato dei compressori CUBOGAS, infatti la M.T.M. SRL che ne ha acquisito la produzione dopo oltre sei anni li vende e li fattura ancora; dalle linee attivate all'estero a quelle chiuse senza la gestione degli esuberi, infilate nella porta aperta da un altro accordo, nel più assordante silenzio, ad esempio quella dei distributori di metano, quella dei terminali di piazzale e quella dei server dell'automazione.
I conti in rosso del 2017 e la perdita d'esercizio di 52 milioni di € nel 2018 sono solo la punta dell'iceberg.
Gli ultimi che pagheranno per gli altri...
Riferimenti
- Il Nuovo Pignone International Scotland alle Bermuda da beta.companieshouse.gov.uk/company/SG000597
- "All'inizio del 2012 BRC acquista lo storico marchio CUBOGAS dalla Dresser Wayne, società del gruppo General Electric, insieme al diritto d'uso del marchio Dresser e la licenza di costruzione dei compressori Pignone" da www.autofficina-pitstop.it/collaborazioni/item/352-brc
- "In Spagna una centrale idroelettrica a ciclo chiuso alimentata da energia eolica si trasforma in un sistema di accumulo per fonti rinnovabili" da nova.ilsole24ore.com/esperienze/la-diga-si-trasforma-in-batteria
- "Une situation que la cour d’appel de Paris a jugé préjudiciable pour les fournisseurs, ajoute la DGCCRF, qui insiste sur le caractère inédit de cette décision, prise alors que les sociétés concernées avaient souhaité rester anonymes, par crainte de faire l’objet de représailles économiques" da www.lemonde.fr/economie/article/2019/06/27/general-electric-condamne-a-2-millions-d-euros-d-amende-pour-pratique-commerciale-deloyale_5482369_3234.html