la ditta Gerardo Telesca di Potenza e il b&b Beatus di Canicattì chiedono di premiare poesie del concorso per le scuole “la poesia è la mia lingua” indetto dal “Parnaso – premio Angelo La Vecchia”.
Che la poesia riesce a coinvolgere tutti è cosa risaputa e assolutamente verificata. Le poesie accompagnano la nostra vita ci rincorrono, tornano alla memoria e spesso riescono a fare riesumare tasselli della memoria precipitate nel baratro della nostra memoria. Le poesie sono anche quelle delle belle canzoni, sono quelle frasi che nascono spontaneamente e magicamente diventano “anima”. Vero tutto questo ma la vita di oggi scorre frenetica e spesso ci si muove proprio come se un essere senza sentimenti e anima si è impossessato di noi stessi. Sembra. “Sono stato felice di ricevere due precise richieste inaspettate” ci dice con una certa emozione il prof. Calogero La Vecchia, direttore artistico del Concorso Internazionale di poesia <Il Parnaso – Premio Angelo La Vecchia> “Tra pochissimo lanceremo la terza edizione della sezione speciale del nostro Concorso dedicata ai ragazzi delle scuole del I ciclo e due aziende assolutamente spontaneamente mi hanno chiesto di potere premiare alcune poesie meritevoli. Sono rimasto un po’ sorpreso ma allo stesso tempo gratificato da questa sensibilità verso la poesia”.
L’azienda Gerardo Telesca si occupa di forniture per uffici e il titolare è un grande amico del prof. La Vecchia mentre il b&b “Beatus” di Canicattì è gestito da Giuseppe Paci, anche lui amico del direttore artistico del Concorso. Entrambi hanno seguito il Concorso su internet e sono rimasti colpiti dall’organizzazione generale del Concorso e dalla partecipazione così diffusa e variegata. “L’anno scorso hanno partecipato scuole da tutta Italia, dalla Bielorussia, dal Daghestan, dalla Crimea, dal Brasile.. E quest’anno speriamo di ripetere questo successo anche grazie a questi amici che hanno dimostrato che la poesia riesce a sorprenderci sempre” conclude il prof. La Vecchia che aggiunge “Questa è la nostra più grande soddisfazione. Riuscire a coinvolgere tutti in questo cammino di pace utilizzando la lingua universale della poesia”.