"Il caso De Angelis è un problema nazionale perché è un vulnus per la nostra democrazia e per la nostra Costituzione antifascista. La presidente Meloni non può lavarsene le mani derubricando il caso ad un fatto locale. Il presidente della Regione Francesco Rocca sa bene quanto siano state scuse di comodo quelle del capo della comunicazione della Regione Lazio, Marcello De Angelis, che ha negato, sui social, la matrice fascista della strage alla stazione di Bologna del 2 agosto 1980. La dimostrazione del suo mancato ravvedimento sta in quel post antisemita di un anno fa nel quale inneggia al nazista Himmler e che non è stato rimosso. Per noi Marcello De Angelis non può più ricoprire quel ruolo istituzionale",
ha dichiarato in una nota Sandro Ruotolo, responsabile Culture e memoria nella segreteria nazionale del Partito democratico.
Che cosa ha fatto ancora De Angelis?
Di recente nulla. Però il sito Fanpage, analizzano anche i suoi trascorsi musicali nel gruppo 270 bis, un guppo musicale chiaramente fascista, ha sottolineato il passaggio di una canzone, titolata Settembre Nero, in cui descrivendo l'occupazione dei territori palestinesi canta questa strofa
"Troppo ci pesava portare sulla schiena / il dominio di una razza di mercanti / se con l'oro hanno comprato / la mia casa e la mia terra"
da tutti etichettata come antisemita.
La canzone è del '95, mentre le nuove scuse di De Angelis di oggi sono state: "A rileggere quelle parole provo imbarazzo e orrore, ma non posso purtroppo cancellare il passato".
di quando De Angelis militava in un gruppo rock fascista chiamato “270 bis”. Nel testo gli ebrei sono definiti una “razza di mercanti”. E poi: “Se con l'oro hanno comprato la mia casa e la mia terra, la mia libertà si paga con il sangue”. Il centrosinistra è tornato a chiedere le sue dimissioni e il 1o settembre il Consiglio regionale si riunirà
in seduta straordinaria per chiederne l'allontanamento. Lui si è scusato: "A rileggere quelle parole provo imbarazzo e orrore, ma non posso purtroppo cancellare il passato".
Scuse che il dem milanese Emanuele Fiano, trombato alle ultime elezioni politiche, ha commentato in questi termini:
"Dice Marcello De Angelis, portavoce della Regione Lazio, negazionista della responsabilità neofascista per la strage di Bologna, autore di testi antisemiti per le sue canzoni in passato, che lui non è più quello di una volta, che non si riconosce più in quelle parole etc etc…Peccato che il portavoce della regione guidata dal Partito di Giorgia Meloni, nel Dicembre dello scorso anno postasse questa foto (quella ad inizio articolo) con gli auguri…Sapete cos'è quel candelabro? Un candelabro chiamato Yule, offerto come omaggio dal criminale Heinrich Himmler ai camerati delle SS per il capodanno, lo facevano produrre da prigionieri di Dachau alla fabbrica Allach. I nazisti dovevano accenderlo il 21 Dicembre per il solstizio, seguendo la passione himmleriana. Tu guarda strano, gli auguri di De Angelis dell'anno scorso sono per il 21 Dicembre. E allora dillo cosa sei, abbi il coraggio delle tue idee. Ti piace ancora Himmler? Ti riconosci nel nazismo? Porti avanti quelle tradizioni? Cosa vuol dire che non sei più quello delle canzoni antisemite se poi fai gli auguri il 21 dicembre con il porta candela delle SS? Non avete neanche il coraggio..."
Anche per questo, il prossimo 1 settembre in un consiglio straordinario richiesto dalle opposizioni, gli eletti alla regione Lazio discuteranno delle dichiarazioni di Marcello De Angelis, a partire da quelle da lui rilasciate in relazione alla strage di Bologna, in relazione al suo incarico di responsabile della comunicazione istituzionale della Regione Lazio.
De Angelis ha seguito Francesco Rocca nel suo percorso dalla Croce Rossa a presidente della regione. Lo stesso Rocca lo ha difeso evitandone le dimissioni, per quanto aveva dichiarato sulla strage di Bologna.
A capo di questi personaggi vi è un personaggio che in pubblico si definisce "un" conservatore, mentre gli appartenenti al suo partito, quando credono che nessuno li veda, si dichiarano fascisti e/o nazisti, celebrano la marcia su Roma e si salutano alla maniera del ventennio... e quando vengono smascherati, la signora Meloni, dando il meglio o il peggio di sé - dipende dai punti di vista - dice che non è vero e che vuole avere il "girato", tutto, che lo dimostri. Glielo forniscono, ma "lui", la signora Meloni, non prende provvedimenti.
Quindi, perché dovremmo definire conservatori coloro che difendono il nazifascismo?