L'espressione "Utero in affitto" appare, dal punto di vista di una sinistra reale, come la formulazione di una mercificazione integrale dei corpi e dell'esistenza. Corrisponde all'idea di un liberalismo individualistico, borghese, scisso dalla dimensione etica. "Affittare" il ventre di un'altra donna, come fosse un appartamento, per concepire il "proprio" figlio denota una mentalità mercantile, schiavistica, punto d'arrivo dell'ideologia neocapitalistica. Una mentalità di destra "liberal", legittimata da una pseudosinistra ignara della propria storia. Valgono, in proposito, le osservazioni di Paolo Crepet, espresse durante la trasmissione “Tagadà” del 12 gennaio 2016 su LA7. «Il problema è di non fare il gioco delle tre carte... C’è un problema: in quale pancia nasce un bambino... Questo è un problema che non è un problema giuridico, è innanzi tutto un problema psicologico, perché voi siete mamme e non ve lo devo dire io che quei nove mesi non sono solo una questione di crescita biologica: ci sono migliaia e migliaia di studi che testimoniano che tra la mamma e quel bambino che ha in pancia si stabilisce una relazione affettiva... Questa cosa succede anche con la adozioni: prendi un bambino e lo porti dall’Ucraina, piuttosto che dal Brasile... quando comincia ad avere 15, 16 anni ti fa una domandina, che è una domandina fondamentale: «Io di chi sono figlio?»... Vi assicuro che ci sono problemi su come si risponde a questa domanda, perché esiste un diritto fondamentale del bambino, visto che parlate di bambini, di sapere chi è la mia mamma e di volerla conoscere... Cosa gli dici?... Sei nato da una monetina che ho tirato su... sono andata alla banca del seme?»... Su una donna che non potendo avere un figlio chiede a un’altra donna di poter ospitare l’ovulo: «Orribile!... Nazismo... nazismo puro!... Voi parlate dei diritti degli adulti e non parlate dei diritti dei bambini... Mettiamo che la biotecnologia ci permetta - ci siamo già - di fare qualsiasi cosa: tu puoi avere un figlio a 65 anni, perché trovi un utero da qualche parte, nel mondo... lo troverai, perché anche questa è una cosa odiosa, perché queste cose qui sono fatte sulla base del censo... perché chi è che va in Canada a pagarsi quella roba lì?... Il figlio dell’operaio?... Cosa fa?... Difende la scelta dei miliardari?»