Il criminologo è intervenuto ad un incontro organizzato dall’Università di Roma Tre.
"Oggi – afferma Musacchio – non vedo interventi efficaci da parte dello Stato sulle nuove metamorfosi delle nuove mafie nei mercati economici e finanziari. Sul versante dell’integrazione mafiosa nella società, a qualsiasi livello, la preoccupazione maggiore è il livello di complicità, contiguità e collusione con la cosiddetta “area grigia” che mette in serio pericolo il futuro delle prossime generazioni.Questa nuova espressione mafiosa fa in modo che non vi sia più traccia di denunce che pertanto non rappresentano più il sintomo della presenza o meno della criminalità organizzata. C’è connivenza, e questo onestamente è il dato più preoccupante.Chi lotta le mafie su qualsiasi fronte egli sia è sempre più isolato ed emarginato, spesso, anche dalle istituzioni. Le nuove mafie sono ormai una componente strutturale persino nei mercati globali. Gli imprenditori sanno che non c’è più la classica forma di vessazione (estorsione violenta) ma una collaborazione tra mafioso e proprietario che si perfeziona all’interno dell’impresa stessa con guadagni e profitti anche per il proprietario di diritto. Quando un’azienda mafiosa entra nel mercato ne trae tutti i benefici di quella legale con in più la forza propulsiva del potere mafioso in grado di eliminare qualsiasi forma di concorrenza. Quest’ultima caratteristica deve preoccuparci notevolmente soprattutto se riferita ai fondi del Pnrr che stanno arrivando in Italia. Sarebbe un enorme rischio abolire i controlli sul Pnrr poiché ne approfitterebbero senza dubbio corrotti e mafiosi".
Il criminologo ha parlato anche dello scudo erariale:
"Non ero d’accordo quando fu introdotto e non sono concorde adesso che è stato prorogato. Limitare e ridurre i controlli di competenza della magistratura contabile in relazione al PNRR non è a mio avviso una buona scelta. Si apre ad una estensione di impunità che andrà sicuramente vantaggio di mafiosi e corrotti e di chiunque sperperi il denaro pubblico".