Il criminologo ai microfoni di Radio 24 lancia l’allarme: «La lotta alle nuove mafie richiede strategie di contrasto pluridimensionali e integrate a livello transnazionale».

«Credo sia importante riconoscere la necessità di una strategia transnazionale che armonizzi gli ordinamenti giuridici nazionali e le divisioni politiche localistiche». «Le risposte possibili oggi sono complesse ma urgenti».

«Ci stiamo occupando poco e male dell’impatto potenzialmente pericolosissimo degli attacchi informatici alle infrastrutture digitali dello Stato e del sistema economico finanziario».

«Le nuove mafie sono sempre più attive nelle reti criminali che gestiscono il traffico di migranti, dai conflitti armati, dalle guerre civili e dai processi di profonda destabilizzazione politica e sociale in atto in intere regioni del mondo».

«Abbiamo anche bisogno di magistrati e forze di polizia che posseggano una consolidata capacità di lavorare insieme, scambiando informazioni e condividendo strategie e azioni investigative a livello transfrontaliero».

«Le moderne associazioni di stampo mafioso oggi sono strutturate sulla corruzione preferendo agire nel silenzio e nella minima percezione da parte della società civile». «Le nuove multinazionali del crimine organizzato puntano sull’invisibilità».

«Questa caratteristica consente loro di normalizzarsi e rappresentare, di fatto, un pericolo ancora maggiore rispetto al passato». «Su questi aspetti dovremo lavorare nel futuro e farlo con la massima urgenza possibile».

Vincenzo Musacchio, criminologo, docente di strategie di lotta alla criminalità organizzata transnazionale, associato al Rutgers Institute on Anti-Corruption Studies (RIACS) di Newark (USA). È ricercatore indipendente e membro ordinario dell’Alta Scuola di Studi Strategici sulla Criminalità Organizzata del Royal United Services Institute di Londra.