Appuntamento alle 19 ad ingresso libero alla chiesa di San Francesco di Anguillara per il secondo appuntamento della rassegna sostenuta dalla Presidenza del Consiglio regionale del Lazio
Due pianisti per un recital con musiche di grandi autori. Questa la proposta per il secondo concerto in programma domenica 28 aprile 2024 alle 19 alla chiesa San Francesco di Anguillara per “Nobili Arti in Nobili Terre in Musica 2024”, rassegna che vede alla direzione artistica di Amarilli Nizza. L’appuntamento, ad ingresso libero, è mirato a promuovere la cultura musicale e a creare sul lago di Bracciano un evento di richiamo internazionale. Alla sua prima edizione la manifestazione, organizzata dalla Claudia Biadi Music Academy, dal Comune di Anguillara Sabazia, dalla Pro Loco Anguillara, si avvale del contributo della Presidenza del Consiglio regionale del Lazio.
Il recital pianistico vede protagonista Simone Colucci che eseguirà musiche di Chopin con la Sonata n. 2 op. 35, Bach/Busoni con la Ciaccona BWV 1004 e Bellini/Liszt con le fantasie composte sul melodramma belliniano La Sonnambula. Il giovane pianista Tommaso Nizza eseguirà brani di Chopin: studi op 10 nn.1, 8, 10 e 12 e Op 25 nn 1, 2 e 11.
“L’amore per la musica, e in particolare per il pianoforte - sottolinea Colucci - è un’eredità lasciatami da mia nonna, la quale suonava questo strumento. A causa della guerra non poté proseguire gli studi. Lei amava molto Chopin e mi regalò per questo un disco del grande pianista Daniel Baremboim in musiche di Chopin. Non ricordo esattamente tutti i brani del disco, eccetto uno, la Seconda Sonata op. 35, pezzo che mi colpì subito profondamente e che divenne il motivo che mi spinse a studiare seriamente il pianoforte. Mi ripromisi perciò che un giorno sarei riuscito a suonarla. Dunque, proporla nel programma che suonerò questa domenica, è per me motivo di grande gioia”. Una sorta di eredità musicale investe anche il secondo interprete del recital.
“Avere respirato in famiglia la musica sin da piccolo, e averne ereditato l'attitudine - spiega Tommaso Nizza - è sicuramente un elemento importante nella mia scelta che comunque è legata essenzialmente al piacere e alla passione che ho per lo studio del pianoforte. Questa passione mi spinge a lavorare ogni giorno per migliorarmi e raggiungere sempre nuovi obiettivi”.
Ma come avvicinare i giovanissimi alla musica? Per Simone Colucci “Il consiglio che mi sento di dare è quello di perseguire sempre il gusto del Bello, recuperando quel senso della meraviglia e dello stupore che, come ci ricordava già Aristotele, tra i più grandi pensatori dell’umanità, è alla base di ogni conoscenza. Porre dunque la meraviglia come mezzo gnoseologico per il raggiungimento del Bello, e il Bello come fine di ogni ricerca artistica: è questo, a mio giudizio, il compito di ogni artista. In questo, in fin dei conti, credo consista il senso ultimo dell’esperienza musicale: rendere concreto ciò che è astratto, “semantizzare” i suoni”.
“Fin da piccola - sottolinea Marilia Valenza impegnata come voce recitante nel concerto del 28 aprile - mi sono avvicinata alla musica con lo studio del pianoforte, le sue sonorità mi hanno accompagnato nella mia crescita personale e artistica. Ho sempre pensato che la recitazione e la musica siano delle forme artistiche che si completano e possano dialogare tra loro. La musica è un linguaggio universale e senza tempo che è in grado di trasmettere emozioni meravigliose. Personalmente non riuscirei a pensare a un mondo senza musica quindi quando mi hanno proposto questo progetto sono stata molto felice di farne parte dando il mio contributo”.
Chiesa di San Francesco. Il complesso conventuale di San Francesco è formato dalla chiesa e dalle rovine dell’attiguo convento costruito nel 1468, grazie alla licenza rilasciata dal pontefice Paolo II all’Università e ai cittadini di Anguillara. La struttura venne addossata alla chiesa edificata, al contrario di quanto si è sempre creduto, intorno alla seconda metà del XIII secolo. Una lapide conservata all’interno della chiesa e datata al primo dicembre 1595 dichiara che sotto il pontificato di Innocenzo VIII, il vescovo di Salamanca, Diego Melendes de Valdes consacrò la chiesa e l’altare principale concedendo dispensa plenaria a tutti coloro i quali avrebbero visitato l’Altare Maggiore e gli altari laterali dedicati a San Francesco e ai beati Adriano, Cristoforo e Fulgerio. Nella parete di fondo del presbiterio è visibile un affresco tardo quattrocentesco realizzato da Domenico Velandi che rappresenta la Madonna con Bambino tra i SS. Apollonia, Lorenzo, Giovanni Battista, Francesco, Leonardo e Silvestro papa. Nel registro superiore era un tempo raffigurata la Crocifissione, oggi non più visibile a causa dell’abbattimento di una porzione
del muro per la creazione di una finestra in seguito tamponata. Nelle pareti della navata sono visibili pitture riconducibili ai Santi Rocco e Sebastiano, talvolta incorniciati da pitture riproducenti elementi architettonici e candelabri, di chiaro gusto rinascimentale, strappate dalle pareti e ricollocate in supporti per prevenirne il deterioramento. Il complesso venne più volte restaurato nel corso dei secoli, ma soltanto nel 1999, in occasione del Giubileo, la Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici del Lazio, realizzò un radicale restauro della chiesa. Nel marzo del 2006 vennero effettuati alcuni lavori di ripulitura e di indagine degli ambienti del piano terra della struttura conventuale. Le indagini permisero di riportare alla luce tracce dell’antica pavimentazione in cotto dei due ambienti posti accanto a quello che un tempo era l’antico ingresso del convento, attualmente murato. Vennero inoltre alla luce notevoli tracce dell’antico selciato tardo quattrocentesco della pavimentazione del chiostro e dei porticati. Durante i lavori nei pressi degli ambienti identificati con la cucina e il refettorio, vennero anche riportate alla luce tracce della copertura degli antichi sotterranei, parzialmente danneggiati in seguito all’abbattimento del convento avvenuto nel 1954. (A cura di Paolo Lorizzo - autore del libro "Il complesso conventuale di San Francesco ad Anguillara Sabazia" - Porto Seguro Editore).
Simone Colucci - pianista
Diplomato con esame di ottavo grado presso “Associated Board of the Royal Schools of Music”, London), ha conseguito il Diploma Accademico di II livello in pianoforte (biennio) al Conservatorio “Santa Cecilia”, Roma, conseguito con il massimo dei voti e la lode.
Ha partecipato a numerose Masterclass: Maestro Riccardo Marini, Maestro Boris Berman al Conservatorio Santa Cecilia di Roma, Maestro Bruno Canino, Maestro Roberto Cappello al Conservatorio di Frosinone, Maestro Pierluigi Camicia al Conservatorio Licinio Refice di Frosinone, Pianoforte tenuta dal Maestro Massimiliano Damerini a Orvieto, Maestro Andrea Lucchesini, Maestro Pietro De Maria.
Vincitore del Terzo Premio al “Concorso pianistico Internazionale Città di Spoleto”.
Vincitore secondo premio al I Concorso Pianistico Internazionale “Orchestra Ferruccio Benvenuto Busoni”, il terzo premio al Concorso “Città di Massa” 2021, il secondo premio al concorso Iscart International Music Competition.
Ha studiato con il Maestro Giorgia Tomassi presso il Conservatorio “Lorenzo Perosi” di Campobasso e con i Maestri Alexander Romanovsky e Roberto Plano presso l’Accademia di Musica di Pinerolo.
Attualmente è docente di pianoforte presso la scuola di musica Esopo in Via Volsinio e presso l’Accademia di musica Bernardo Pasquini. E’ vincitore di una Borsa di studio presso l’Accademia di Musica di Pinerolo conferitagli dal Maestro Alexander Romanovsky.
Tommaso Nizza, pianista
Giovane pianista appartenente a una generazione di importanti musicisti, nipote di Claudia Biadi, mostra sin da piccolissimo una naturale predisposizione per la musica, per cui con la nonna inizia prestissimo lo studio del pianoforte. Studia dall'età di otto anni con il maestro Massimiliano Tisano, con cui ha partecipato agli eventi organizzati dalla Sunday Orchestra, il gruppo musicale degli allievi dell'Associazione Scuola Orchestra diretta dai maestri Massimiliano Tisano e Fabrizio Paoletti. Attualmente studia presso il Conservatorio “L. Refice” di Frosinone sotto la guida del maestro Giorgia Tomassi. Chopin e Rachmaninoff sono tra gli autori preferiti del suo repertorio.
Marilia Valenza, attrice
Amante della letteratura e del teatro fin dall’infanzia, studia recitazione presso la scuola “Teatro Azione” di Roma. Tra il 2015/2016, partecipa al progetto Erasmus+ studiando Dizione in Francese ed Estetica teatrale presso l’Université Paris 8 Saint-Denis Vincennes di Parigi. Si laurea in Drammaturgia presso l’Università La Sapienza con la tesi “Gerardo Guerrieri e il teatro americano: L’orologio americano di Arthur Miller”. Studia il metodo Strasberg e si diploma nella scuola di perfezionamento del Teatro Sala Umberto di Roma. La sua attività spazia tra il teatro classico e contemporaneo. Tra i ruoli più significativi che ha interpretato si riportano: Juliet -nella versione integrale del testo in lingua inglese- di “Romeo and Juliet” di William Shakespeare, Nora Helmer, da “Casa di bambola” di Henrik Ibsen, Olimpia da“Il diavolo innamorato” di Jacques Cazotte, L’Ecologista da“Chi ha suonato la sirena” di Alida Castagna (vincitore del premio Rita Sala 2017).