Dal 20 al 22 settembre, all'Isola Tiberina a Roma, si svolge l'ennesimo appuntamento con Atreju, la manifestazione dei giovani ex missini confluiti in Alleanza Nazionale, organizzata per la prima volta 22 anni fa da Giorgia Meloni che, da qualche anno, l'ha trasformata nella festa nazionale del suo movimento politico, Fratelli d'Italia.

A sostegno di un movimento di estrema destra come FdI, tra gli ospiti di rilievo di questa edizione di Atreju ci saranno Matteo Salvini che si esibirà nel pomeriggio di venerdì in un colloquio con il direttore de Il Corriere della Sera, Luciano Fontana, e Viktor Orbán, premier ungherese, che nel pomeriggio di sabato interverrà sul tema "L'Europa del popolo e l'Europa dei popoli", moderato (si fa per dire ) dal direttore del Tg2, Gennaro Sangiuliano.

A Giorgia Meloni, come si conviene a qualsiasi capo politico, l'intervento di chiusura che si terrà a mezzogiorno di domenica.

Nella "sfida alle stelle", così è titolata questa edizione di Atreju, parteciperanno anche politici e giornalisti non appartenenti al mondo para-fascista cui Fratelli d'Italia strizza l'occhio.

Infatti, sabato mattina sarà ospite della manifestazione Giuseppe Conte (presidente del Consiglio dei ministri) intervistato da Bruno Vespa (giornalista). Anche Graziano Delrio, capogruppo Pd alla Camera, parteciperà ad uno degli eventi di Atreju.

Lo stesso faranno anche alcuni giornalisti come Virman Cusenza (direttore Il Messaggero), Marco Tarquinio (direttore Avvenire, molto critico con il precedente governo e con chi ne sosteneva le tesi sul tema migranti).

Ma il vero "inciucio" andrà in scena alle 19:30 di sabato con l'evento "Quando Nietzsche e Marx si davano la mano", pr la presentazione del libro "Il gesto di Almirante e Berlinguer" di Antonio Padellaro (Il Fatto Quotidiano) che interverrà insieme a Massimo Magliaro (giornalista, già portavoce di Giorgio Almirante), Ignazio La Russa (vicepresidente del Senato), Walter Veltroni (politico, giornalista, regista), Bianca Berlinguer (giornalista, conduttrice televisiva), Giuliana de' Medici (presidente della Fondazione Giorgio Almirante), con la "regia" del dibattito affidata a Luca Telese (giornalista, scrittore).

Come sempre in casi analoghi la domanda è d'obbligo. Accettare di dibattere con una destra che riconosce negli altri sempre e comunque dei nemici da sconfiggere e che continua a considerare Mussolini uno statista che ha commesso alcuni errori non fa sì che si finisca per sdoganare e rendere normale ciò che, invece, normale non è?