Frances Haugen, 37 anni, fino a pochi mesi fa ha lavorato come product manager nel "civic integrity team" di Facebook. In una intervista rilasciata al programma 60 Minuti, in onda sulla CBS, la Haugen ha svelato di essere la fonte di numerose indiscrezioni relative all'attività di Facebook che ha lasciato agli inizi del 2021, non prima però di fotocopiare  una serie di appunti e documenti interni. Documenti poi pubblicati sul Wall Street Journal, che li ha diffusi dalle proprie pagine nelle ultime tre settimane.
 
Che cosa si svela in quelle carte?

Che Facebook ha due modalità diverse nell'applicare le proprie regole nei confronti degli utenti, un'applicazione che è rigida per i tanti Mario Rossi, mentre è molta lasca nei confronti di celebrità, politici... utenti di alto profilo che vengono trattati in modo diverso dall'azienda.

Un'altra "soffiata" ha rivelato che Facebook sta affrontando una complessa causa da parte di un gruppo di alcuni dei suoi stessi azionisti e che la società ha deciso di pagare 5 miliardi di dollari alla Federal Trade Commission (degli Stati Uniti) in relazione allo scandalo Cambridge Analytica, solo per proteggere Mark Zuckerberg da eventuali responsabilità personali.

Ma le rivelazioni della Haugen hanno riguardato anche Instagram. Una ricerca interna realizzata da Facebook (proprietaria di Instagram) ha dimostrato che quel social sta influenzando la salute mentale degli adolescenti. I risultati della ricerca, però, non sono stati resi pubblici.  

Ma la cosa più importante che la Haugen ha sottolineato è che Facebook ha deciso, in più circostanze, di scegliere a proprio favore tra ciò che era bene la società e ciò che era bene per gli utenti. Favorendo i propri interessi, ovviamente, la società di Menlo Park ha potuto aumentare i propri utili.

Facebook ha negato con forza tale dichiarazione, affermando di aver speso ingenti somme di denaro per la sicurezza, a tutela della quale l'azienda impiegherebbe 40mila persone con un investimento di 13 miliardi di dollari dal 2016 (fonte: Lena Pietsch, capo delle comunicazioni sulle politiche di Facebook).
 
La Haugen ha accusato Facebook anche di essere responsabile dei disordini nel Campidoglio, a Washington, dello scorso gennaio, dichiarando che la società aveva attivato solo per un breve periodo a ridosso delle elezioni i sistemi di sicurezza per ridurre la disinformazione: "Non appena le elezioni sono terminate, le impostazioni sono state modificate per dare la priorità alla crescita degli utili, rispetto alla sicurezza, e questo sembra davvero un tradimento della democrazia".

Intervistato dalla CNN, il vicepresidente degli affari globali e della comunicazione, Nick Clegg (ex vice primo ministro del Regno Unito), ha detto che era ridicolo suggerire che Facebook fosse responsabile dei disordini di Capitol Hill.