Dichiarazione 1:
Tantissime le dichiarazioni di chi commenta la mia intervista al Messaggero: mi fa piacere. Chi critica le idee altrui svolge un servizio prezioso. Grazie!Ribadisco in modo semplice. Abbiamo fatto un Governo di emergenza che può aiutare il Paese su molte cose a cominciare dalla riduzione degli interessi sul debito. E parliamo di decine di miliardi, non di spiccioli. Nel merito della legge di bilancio siamo felici dei risultati ottenuti fino ad oggi. Ma non basta. Noi continueremo a batterci in Parlamento per migliorare ancora i provvedimenti su auto aziendali e microbalzelli che feriscono la competitività delle imprese. Le nostre proposte non sono slogan, ma hanno coperture: e se in Parlamento ci saranno i numeri diventeranno legge. Tutto qui. Chi elimina autogol come quello sulle auto aziendali non sta attaccando il Governo: sta facendo un favore al Governo. Invece mantenere quelle microtasse dannose non significa fare un regalo al Governo, ma significa fare un regalo a SalviniNon mi sono limitato a dire che vogliamo cancellare le tasse sulle auto aziendali: ho spiegato anche come farlo. Perché i populisti parlano con gli slogan, i politici fanno proposte concrete. I politici fanno interviste lanciando idee e proposte, i populisti le commentano avendo letto solo i titoli. Buon sabato a tutti da una Firenze bellissima persino sotto il cielo grigio.
Dichiarazione 2:
I media sono pieni di retroscena ma la verità è molto più semplice: noi di Italia Viva non siamo contro nessuno. Siamo solo contro l’aumento delle tasse. Ieri contro l’aumento di IVA, cellulari e gasolio. Oggi contro l’aumento sulle auto aziendali e sulle nostre imprese. E noi non facciamo polemiche, ma proposte concrete su come evitare i microbalzelli. Sui giornali ci criticano ma in Parlamento ci daranno ragione e voteremo insieme contro le tasse, vedrete. Per adesso buona domenica a tutti!
Nelle sue dichiarazioni - sopra riportate - Matteo Salvini... pardon Renzi (sono così uguali che si finisce sempre per confonderli) si è dimenticato di ricordare che tanta logica sembra non coincidere con il fatto di aver concordato la legge di bilancio che adesso critica e, soprattutto, si è dimenticato di ripetere le stesse parole usate nella sua intervista in cui dichiarava che Conte, in fondo, poteva essere sostituito in qualsiasi momento.
Le sue non sono dichiarazioni di uno che ha a cuore la stabilità e la continuità del governo. Le parole di Matteo Salvini... pardon Renzi, viceversa, sono spiegabili soltanto con la necessità di ottenere visibilità e consenso verso quello che è il target elettorale cui mira.
Da Giugno di quest'anno fino ad ottobre, Renzi ha speso, solo su Facebook, circa 70mila euro per promuovere la sua immagine, già vagheggiando su come destreggiarsi tra i possibili scenari politici per decidere come meglio promuovere il suo partito personale.
Viste le sue attuali percentuali di consenso e non avendo ancora la certezza matematica di poter avere dei numeri sufficienti a consentirgli in una prossima legislatura di contare qualcosa, Renzi è quasi impossibile che miri a far cadere il governo di cui fa parte, ma continuerà la politica del tira e molla approvando, di nascosto, ciò che il giorno dopo disconoscerà alla luce dei riflettori, ogni volta indicando soluzioni e vie migliorative che in precedenza non aveva ritenuto fosse necessario far sapere ai suoi "alleati".
Questo è il personaggio, questa è la sua natura. È chiaro che per lui, come per gli altri capipopolo della destra, la politica non ha nulla a che fare con il concetto di servizio alla comunità, ma è solo uno strumento di affermazione personale.
Quello che ogni volta stupisce, però, è la facilità con cui la gente è disposta a non vedere una tale, semplice, evidente verità e a farsi ammaliare dall'egocentrismo del Matteo di turno.
Inutile, in una situazione simile, parlare di riformare la politica, quando sono gli italiani stessi a non volerlo... senza però rendersi conto di agire contro il loro stesso interesse.