Il celebre attore e regista Francesco Nuti, nato a Firenze 68 anni fa, ma cresciuto a Prato, è scomparso oggi a Roma. Ne ha dato notizia la figlia Ginevra in una nota diffusa insieme ai familiari.
Francesco Nuti, noto per le sue commedie brillanti caratterizzate da una tipica comicità toscana, agrodolce e piena di sentimento, è stato un campione di incassi negli anni Ottanta con numerosi film: "Io, Chiara e lo Scuro", "Casablanca, Casablanca", "Tutta colpa del paradiso", "Stregati", "Caruso Pascoski di padre polacco", "Willy Signori e vengo da lontano" e "Donne con le gonne", interpretato insieme alla bellissima Carole Bouquet, in cui ha ricoperto, oltre al ruolo di attore, anche quelli di sceneggiatore e regista .
Francesco Nuti ha iniziato la sua carriera come attore dilettante mentre era ancora uno studente, scrivendo i suoi monologhi. Notato da Alessandro Benvenuti e Athina Cenci, entra a far parte del gruppo comico "I Giancattivi". Proprio sotto la direzione di Benvenuti, ha fatto il suo debutto nel cinema con il film "Ad ovest di Paperino" (1981), in cui il trio comico toscano rielaborava il proprio repertorio.
Dopo aver lasciato il trio, con cui si era dedicato al cabaret e aveva partecipato a trasmissioni televisive di successo come "Non stop" (1977-78) di Enzo Trapani su Raiuno, Nuti ha intrapreso la sua carriera cinematografica. Ha collaborato con Maurizio Ponzi come sceneggiatore e attore protagonista in diversi film, tra cui "Madonna che silenzio c'è stasera" (1982), "Io, Chiara e lo Scuro" (con Giuliana De Sio) e "Son contento" (1983). Queste pellicole gli hanno regalato una grande notorietà, in particolare il ruolo di Francesco Piccioli nel secondo film, che gli ha fatto guadagnare il premio David di Donatello e il Nastro d'argento come migliore attore protagonista.
Nuti ha intrapreso anche la carriera di regista, mantenendo lo stile agrodolce della sua comicità. Film come "Casablanca Casablanca" (1985), ancora con Giuliana De Sio, che gli è valso il secondo David di Donatello, in cui ha proseguito la storia di "Io, Chiara e lo Scuro", focalizzandosi sulle dispute di una coppia in crisi.
Nuti è sempre stato interprete dei suoi film e spesso ha scritto le sceneggiature. Ha mantenuto una comicità delicata, ma talvolta esplodeva in momenti di nevrosi, analizzando costantemente il rapporto uomo-donna in diversi contesti. Film come "Tutta colpa del Paradiso" (1985), con Ornella Nuti, e "Stregati" (1986), fino a "Donne con le gonne" (1991), ne sono esempi.
Nel 1988 ha partecipato al Festival di Sanremo con la canzone "Sarà per te", successivamente registrata anche da Mina. Ha duettato con Mietta nel brano "Lasciamoci respirare", composto da Biagio Antonacci.
Tuttavia, dopo i grandi successi degli anni '80, Nuti ha vissuto una fase di declino con film deludenti a partire da "OcchioPinocchio" (1994), una rivisitazione ambiziosa del personaggio di Pinocchio di Carlo Collodi, "Il signor Quindicipalle" (1998), basato sulla sua passione per il biliardo, già presente in "Io, Chiara e lo Scuro" e "Casablanca Casablanca", "Io amo Andrea" (2000), prodotto da lui stesso, e "Caruso, zero in condotta" (2001). Dopo un periodo difficile, ha fatto un ultimo ritorno sul set con Benvenuti nel film "Concorso di colpa" (2005) di Claudio Fragasso, la sua ultima interpretazione cinematografica.
I tiepidi risultati al botteghino alla fine degli anni '90, che non potevano competere con i successi del decennio precedente, hanno causato a Nuti una profonda depressione e problemi di alcolismo. Nel 2003, è stato accennato nelle cronache anche un tentato suicidio.
Alla vigilia del ritorno sul set, il 3 settembre 2006, Nuti cade dalle scale della sua abitazione e sbatte la testa; viene ricoverato d'urgenza al Policlinico Umberto I di Roma, a causa di un grave ematoma cranico, entra in coma, dal quale esce un anno dopo, senza però riuscire a riprendersi, tanto che gli anni successivi sono stati per lui un vero calvario.