Un'assicurazione obbligatoria contro i danni causati dalle emergenze climatiche per le abitazioni, simile all'Rc auto è quanto ipotizzato dal ministro della Protezione Civile, Nello Musumeci, in seguito alla recente alluvione in Emilia Romagna e al crescente numero di catastrofi naturali, sempre più frequenti e costose.

Nel primo semestre di quest'anno, le perdite globali causate da inondazioni, tempeste e terremoti hanno raggiunto i 120 miliardi di dollari, quasi il doppio della media degli ultimi dieci anni, secondo i dati di Munich Re, riportati dall'Ania durante la High Level Insurance Conference.

Solo in Italia, nel 2023, i danni assicurati hanno superato i 6 miliardi di euro, una cifra record. Tuttavia, solo il 6% delle abitazioni e il 5% delle imprese italiane sono assicurate contro i rischi di terremoti e alluvioni.

Attualmente, non è possibile stimare con precisione i costi delle polizze obbligatorie, poiché le tariffe per le catastrofi naturali dipendono da molte variabili e vengono calcolate caso per caso. Tuttavia, Maria Bianca Farina, presidente dell'Ania, ha sottolineato che se tutti si assicurassero, i costi sarebbero notevolmente inferiori e alla portata delle famiglie. Inoltre, potrebbero essere introdotti incentivi, almeno inizialmente. Farina ha aggiunto che gli assicuratori italiani ritengono che i programmi assicurativi pubblico-privati (Ppip) per i rischi naturali siano fondamentali.

Già nel 2018, l'ex capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, aveva stimato che, se tutti pagassero 120 euro l'anno, si potrebbe garantire un risarcimento sicuro dei danni, gestito dallo Stato. Il governo discuterà il tema nell'ambito di una delega prevista dal disegno di legge sulla ricostruzione, attualmente in esame alla Camera. Musumeci ha anticipato che, sebbene non si sia ancora parlato di un obbligo formale, si sta andando verso questa direzione. Il nuovo obbligo si aggiungerebbe a quello già stabilito per le imprese, che dovranno assicurarsi entro il 31 dicembre 2024 per evitare sanzioni.

Il decreto attuativo è atteso a breve, anche se un emendamento proposto da Fratelli d'Italia al decreto Omnibus potrebbe posticipare la scadenza di un anno. Una bozza recente del decreto prevede una garanzia da parte di Sace di 5 miliardi di euro all'anno per il 2024, 2025 e 2026 a favore degli assicuratori, oltre a definire i criteri per identificare eventi calamitosi, determinare i premi e stabilire i limiti per le imprese assicuratrici.

Le associazioni dei consumatori esprimono preoccupazione per possibili benefici a favore delle compagnie assicurative. Assoutenti si è dichiarata favorevole all'obbligo per le abitazioni, mentre l'Unione Nazionale Consumatori denuncia un aumento ingiustificato dei prezzi delle polizze casa, con un rincaro dell'11,2% ad agosto. Il presidente di Confedilizia, Giorgio Spaziani Testa, ha definito inaccettabile che lo Stato scarichi le proprie inefficienze sui cittadini. Anche Musumeci aveva previsto polemiche, ribadendo che è più importante proteggere la vita e la sicurezza dei propri cari rispetto al valore immobiliare.

Il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, ha avvertito che le catastrofi naturali comportano effetti negativi a lungo termine e rappresentano rischi significativi per la stabilità economica e finanziaria. L'obbligo di copertura per le imprese rappresenta dunque un passo cruciale.

Pertanto, in tal modo, il cambiamento climatico diventa un incentivo per aumentare la rendita e gli utili delle assicurazioni che oltre a fare guadagni assurdi e ingiustificati sui mezzi di di trasporto, in futuro potranno avere la possibilità di fare altrettanto sulle abitazioni, dando un ulteriore incentivo alle istituzioni locali e nazionali di non effettuare interventi, al momento già scarsi, a salvaguardia del territorio.

Un modo lungimirante e  assennato di gestire la cosa pubblica!