Di Vincenzo Petrosino- Salerno -

Già dal 2012 le nascite in Italia tendevano a scendere per raggiungere il record negativo di soli 435.000 nuovi nati nel 2019.

Nel  2008, i nuovi nati erano  stati ben 577mila: in poco più di 10 anni si è avuta una riduzione di ben 142mila nascite.

Le previsioni parlano oggi di meno di 400mila nascite nel 2021, soglia che prima della pandemia Covid-19 era ipotizzabile nel 2032.

Questo è quanto emerso il 28 aprile nell’audizione sul Def, davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato, del  direttore del Dipartimento per la produzione statistica dell’Istat, Roberto Monducci.

“In generale, il superamento al ribasso del confine simbolico dei 400mila nati annui, che originariamente nelle previsioni Istat del 2019 sarebbe avvenuto solo nel 2032 nell’ipotesi più pessimistica – senza per altro essere mai contemplato fino al limite delle previsioni (2065) nell’ipotesi etichettata come “mediana” – alla luce delle nuove simulazioni sembra invece possibile qualora si realizzasse un rapido raddoppio del tasso di disoccupazione, quand’anche seguito da un ritorno ai valori precedenti il marzo 2020 secondo un percorso di rientro spalmato nell’arco di circa un biennio”.

Scenari sugli effetti demografici di Covid-19: il fronte della natalità
Gian Carlo Blangiardo

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