Questo fine settimana si è svolta a Cernobbio la 49.ma edizione del Forum Ambrosetti, la Davos italiana che riunisce personaggi della politica (in particolar modo del governo in carica), dell’economia e dell’industria, sia italiani che non. In pratica è l'ennesima occasione per ripetere il bacio della pantofola, da parte dei parlamentari, a chi in Italia ha i soldi e detta le regole... con i conseguenti do ut des di cui però l'opinione pubblica non viene informata.

Opinione pubblica che, invece, viene accuratamente messa al corrente dei battibecchi che maggioranza e opposizione inscenano anche in quella occasione, senza nessuna utilità per gli italiani, al di là del tifo e delle necessità contingenti di questo o quel partito. 

Così, ad esempio, l'attuale governo, non essendo in grado di trovare fondi per dar corpo alle promesse elettorali, ha incaricato Giorgetti, ministro dell'Economia, di incolparne il Superbonus e chi lo ha sostenuto (compresa l'attuale maggioranza!) come causa prima, dimenticandosi però di ricordare che nei due anni precedenti era stato il vero volano del Pil. 

Ma gli stessi che a torto o a ragione maledicono il Superbonus (che ha premiato famiglie, piccole e piccolissime imprese), sono anche quelli che benedicono i finanziamenti alle imprese medio grandi che ogni anno, da decenni, ricevono decine di miliardi in crediti d'imposta e finanziamenti a fondo perduto, che hanno contribuito a far crescere di centinaia di miliardi il buco riassunto nel bilancio dello Stato alla voce tax expenditures. Mancate entrate che però, in termini di Pil, hanno inciso sulla crescitadel Paese in quello che si potrebbe riassumere come un bel nulla percento.

L'importante è non farlo sapere. Ed è difficile che qualcuno ne informi l'opinione pubblica, perché i media che la controllano sono proprio coloro che su tali crediti fanno affidamento per far quadrare i conti.

E tra le altre cose di cu quei media non parlano, vi è anche l'altra Cernobbio, la cui 13.ma edizione si è svolta, anche questa a Como, tra l'1 e il 2 settembre sul tema: La strada maestra. Ambiente, diritti, lavoro, pace: la nostra Costituzione

Alle seguenti pagine è possibile avere un riassunto degli argomenti trattati:

  • https://ecoinformazioni.com/2023/09/02/laltra-cernobbio-pietre-sulla-strada-maestra
  • https://ecoinformazioni.com/2023/09/02/laltra-cernobbio-vogliamo-unaltra-economia
  • https://ecoinformazioni.com/2023/09/02/laltra-cernobbio-la-societa-che-vogliamo

Non solo. Per chi condividesse tali temi e volesse testimoniarlo, potrà approfittare del 7 ottobre...

Il 7 ottobre a Roma si terrà una grande manifestazione “La via maestra – Insieme per la costituzione” promossa da una coalizione di circa 100 soggetti sociali, tra cui l’Arci, e sindacali. In allegato l’appello con l’elenco dei promotori e la mail per le adesioni. Le adesioni sono aperte, e nelle prossime settimane si costruiranno comitati locali e iniziative di preparazione in tutte le città.Viviamo un tempo drammatico e pericoloso, in un sistema che genera guerra, collasso climatico, diseguaglianze estreme e crescenti, crisi della democrazia. Dentro questa crisi di sistema anche il nostro mondo e più in generale il Terzo Settore sta rischiando una pericolosa deriva, snaturando di fatto il principio di sussidiarietà per come lo abbiamo conosciuto e indebolendo ulteriormente la funzione costituzionale dell’Associazionismo libero e democratico fondata sul mutualismo.Per affrontare queste sfide serve un forte progetto pubblico di un’altra società, fondato sulla pace e sulla cura; sulla giustizia climatica e sociale; sui beni comuni; sulla redistribuzione della ricchezza e sulla giustizia fiscale; sul lavoro, sul reddito e sul welfare pubblico; sui diritti sociali, civili, culturali, e delle donne; sull’accoglienza; sulla democrazia e la partecipazione.E’ il disegno iscritto nei principi fondamentali della nostra Costituzione.Il governo Meloni, a un anno dal suo insediamento, va in direzione contraria: ogni giorno produce ulteriore diseguaglianza, frammentazione e contrapposizione sociale, e fa guerra alla pace, all’ambiente, ai lavoratori e alle lavoratrici, al salario, al reddito, alle persone povere, alla salute e alla scuola pubblica, ai diritti sociali e civili, ai migranti e alle migranti, alle donne, alla comunità LGBTQIA+, alla democrazia e ai corpi intermedi.L’autonomia differenziata e il presidenzialismo aggraverebbero tutti questi problemi e spaccherebbero in modo irreversibile la nostra società.Ad ottobre di dieci anni fa, Roma ospitò la grande manifestazione “La via maestra”: anche allora per difendere i principi della nostra Costituzione, che è da sempre la bussola del nostro agire sociale. Rivendichiamo e rinnoviamo quell’impegno e quella convergenza.Solo insieme possiamo dimostrare che esiste una alternativa, e che realizzarla è possibile: facendo convergere le tante diverse culture e pratiche sociali, sindacali, culturali che ogni giorno agiamo nei nostri territori, nei luoghi di lavoro, nelle comunità locali, nelle nostre reti nazionali, europee e internazionali, nel lavoro quotidiano di milioni di persone per una società diversa, migliore e giusta. Dimostrando così che è possibile non solo resistere, ma cambiare strada davvero.L’Arci invita tutti e tutte, in tutta Italia, a contribuire a questo impegno comune a rendere evidente e visibile una forte opposizione sociale.