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Trump Gaza, il video della vergogna

Trump Gaza, il video della vergogna

Le macerie ancora fumanti di Gaza, sotto cui giacciono ormai circa 50.000 morti palestinesi, fanno da macabra introduzione a un’utopia dorata che Donald Trump vuole vendere al mondo: una “nuova Dubai” nel cuore della Striscia devastata. Prima i fucili, poi gli investimenti immobiliari, i resort di lusso e le danzatrici del ventre, il tutto condito con un cocktail in mano e una statua d’oro dell’ex presidente statunitense a dominare la scena. Un video generato dall’intelligenza artificiale e postato su Truth Social e Instagram da Trump stesso ha scatenato l’indignazione globale.

Nel filmato, il presidente degli Stati Uniti e il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu brindano sorridenti a bordo piscina, celebrando la presunta rinascita della Striscia sotto l’egida di Trump. “No more tunnels, no more fear/ Trump Gaza is finally here” – “Niente più tunnel, niente più paura/ Trump Gaza è finalmente qui”, recita la canzone di sottofondo, un rap che esalta un futuro dorato, privo di resistenza palestinese e pieno di grattacieli, casinò e ricchezze.

Il messaggio di Trump è chiaro: trasformare Gaza in un paradiso per investitori e turisti, svuotandola però della sua popolazione. Un piano che prevede lo sfollamento forzato di quasi due milioni di palestinesi, molti dei quali vivono già in condizioni disperate, con bambini che continuano a morire di fame e di freddo sotto gli occhi indifferenti del mondo. Un progetto che ricorda da vicino la “pulizia etnica”, un’accusa che gli Stati arabi hanno già lanciato con forza.

L’immagine della statua dorata di Trump, simbolo dell’ego smisurato di chi si erge a salvatore di un popolo che ha prima contribuito a sterminare, è la fotografia perfetta di un’epoca in cui la brutalità si traveste da opportunità economica. Mentre i cadaveri palestinesi sono ancora caldi sotto le macerie, la Casa Bianca sogna resort esclusivi e feste a bordo piscina.

Le reazioni non si sono fatte attendere. Wassel Abu Yousuf, esponente dell’OLP, ha definito il video una “pagliacciata”, sottolineando come la terra di Gaza non sia in vendita e che troppo sangue sia stato versato per difenderla. In Italia, Elly Schlein ha parlato di una “macabra provocazione” e di un “progetto spietato e crudele”, mentre Giuseppe Conte ha definito il filmato “allucinante” e “un insulto alla sofferenza di un popolo martoriato”.

Ma c’è anche chi minimizza o devia l’attenzione. Da Fratelli d’Italia, il deputato Mauro Malaguti ha preferito puntare il dito contro la macabra esposizione dei corpi della famiglia Bibas, senza tuttavia condannare la cinica speculazione sul sangue palestinese fatta dall’ex presidente americano.

La visione di Trump per Gaza non è altro che la celebrazione di una vittoria costruita sul genocidio. Non c’è “futuro dorato” che possa cancellare il sangue versato, né investitore che possa comprare la dignità di un popolo che lotta per la propria esistenza. Mentre le famiglie piangono i loro morti e i bambini muoiono di fame, l’élite mondiale alza i calici sopra le macerie. Ma la storia non dimentica, e la vergogna di questo momento non potrà essere cancellata con un video promozionale.

Autore Gregorio Scribano
Categoria Esteri
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