È salito ad almeno 137 morti e 5mila feriti il bilancio delle due esplosioni che hanno distrutto il porto e gran parte della città di Beirut con il numero degli sfollati che è salito a 300mila. 

Tra le vittime dell'esplosione anche una cittadina italiana di 92 anni , mentre sono almeno dieci i connazionali rimasti lievemente feriti secondo fonti della Farnesina, in base alle informazioni ricevute dall'ambasciata d'Italia a Beirut.  

Tra questi anche il caporal maggiore Caldarulo, militare italiano del contingente UNIFIL in Libano, che così ha raccontato l'esperienza da lui vissuta:

Tra i Paesi che hanno inviato aiuti al Libano anche l'Italia, come ci ha fatto sapere il ministro degli Esteri Di Maio: «È partito dalla base di pronto intervento umanitario delle Nazioni Unite di Brindisi un volo diretto a Beirut - organizzato dal ministero degli Affari Esteri, insieme al Dipartimento della Protezione Civile e al Comando Operativo del vertice Interforze - con un carico di circa 8,5 tonnellate di materiale sanitario messo a disposizione dalla Cooperazione Italiana».

Sul fronte delle indagini, ancora non ci sono informazioni in grado di dire se la prima esplosione che ha fatto da innesco alle quasi 3mila tonnellate di nitrato di ammonio sia stata casuale oppure voluta. Per il momento, le autorità libanesi si sono limitate ad arrestare il direttore generale del porto di Beirut, Hassan Koraytem, insieme ad altre le 16 persone responsabili, a vario titolo, della gestione delle attività portuali.