Trasformare la realtà, trasformare sé stessi, nell’illusione di pensare che è diverso. Costretti a chiederci chi siamo: se quello che gli altri ci dicono di essere o piuttosto ciò che sentiamo dal profondo. La voce sinuosa di Airam s’insinua nelle pieghe più intime dei pensieri e canta la verità salvifica de L’illusione. Il brano viaggia su due piani di lettura e di significato differenti. Il primo è autobiografico e racconta di una relazione intensa, ma irrimediabilmente complessa.
«Quando ho scritto L’illusione - spiega l’artista - stavo attraversando un momento buio. Avevo finalmente trovato qualcosa che non credevo più potesse esistere in questa realtà. E per me, così disillusa, era qualcosa di veramente straordinario. Ma, dopo aver scoperto tanta luce, aver spostato tende e aperto finestre, mi sono ritrovata completamente sola in una stanza. Con in mano niente.»
E poi pensare come sia doloroso resistere a un dolore, all’ennesimo inganno. Talmente amaro da ingoiare, che fa troppo male. E, in quel forte disagio, tentare di aggrapparsi con tutte le forze a qualcosa in cui credere, per non sprofondare nel baratro. Ancora la verità di un’illusione che ci potrebbe salvare, forse l’ultima.
Il secondo piano di lettura, invece, è venuto fuori allo scoperto dopo averlo scritto. Come spesso capita nella vita di comprendere certe cose importanti soltanto dopo mesi o addirittura anni. Protagonista è la canzone, un momento intimo, nel quale un’anima parla a sé stessa. Una sé stessa che ha faticato tanto per ritrovarsi, riconoscersi e per farsi riconoscere.
Ecco perché nel brano Airam ripete l’invito a non dimenticarsi, a non rimanere nel buio, a rimettere insieme tutti i pezzi di sé. Anche le parti più compromesse, dalla società, dalla famiglia, dalla politica, dai retaggi culturali. Perché ciò che si è davvero, non può sparire come in un semplice gioco d’illusione né sbriciolarsi dietro maschere. Ma piuttosto venire alla luce come il primo giorno. Quella meravigliosa capacità di ogni essere umano di ricominciare tutto da capo e di rinascere. A nuova vita.
Questa stessa consapevolezza ha accompagnato il regista durante tutta la lavorazione del filmato L’illusione, disponibile al link https://youtu.be/8r3aQASq5J4. Girate da Andrea Tomaselli nel territorio del catanese, le riprese sono state ospitate presso i Viagrande Studios. Splendida struttura dedita alla formazione di danzatori, musicisti, scrittori, è stata la location ideale per la realizzazione del videoclip.
Le immagini ritraggono Airam in un ambiente luminoso, con molte finestre e molti specchi. Ancora una volta la duplice valenza. Le finestre perché ci permettono di attraversare le pareti, andare oltre e, allo stesso tempo, ci consentono di vedere meglio dentro, offrendoci la luce della scoperta. Gli specchi perché interrogarsi significa indagarsi, per cercare di vedersi. Uno degli aspetti fondanti, poi, dell’interrogarsi ha a che fare con le radici. Non a caso L’illusione comincia con l’Etna, maestoso al di là di una finestra. Origine unica per chiunque, come Airam, sia nato in quella terra. Infine, nella composizione della messa in scena, non poteva mancare una risorsa che fa parte dell’eredità familiare dell’artista, ovvero l’opera pittorica di Amalia Tomaselli. Sorella del padre della cantautrice, ha dedicato la propria vita a dipingere. Nei suoi quadri l’illusione delle forme, l’avventura dell’identità.
Musicalmente concepito in un mood acustico, il brano L’illusione è stato realizzato, mixato e masterizzato da Riccardo Samperi presso TRP Music a Tremestieri Etneo (CT). Il singolo vanta la produzione artistica di Edoardo Musumeci. Coautore della musica con Maria Tomaselli, suona anche le chitarre acustiche ed elettriche e cura gli arrangiamenti assieme a Mario Pappalardo al piano. La batteria è di Angelo Spataro; il basso di Domenico Cacciatore; il violoncello di Alessandro Longo; la viola di Gaetano Adorno. La voce è quella inconfondibile di Airam.
Biografia
Innamorata dell’arte, appassionata di libri, patita di cinema. Soprattutto quando alle immagini dei film si uniscono quelle melodie senza tempo. Si spengono le luci in sala, vanno via i pensieri pesi e si accende l’immaginazione, l’incanto, lo stupore. Per Maria Tomaselli, una laurea in Lingue e letterature straniere e quattro anni al Conservatorio “Vincenzo Bellini” di Catania, si è trattato di una scoperta. Nuovi mondi, nuove emozioni, un altro modo di comunicare attraverso un diverso linguaggio. Il pianoforte di zia Amalia è il primo passo verso la musica. Quando capitava che i genitori la portavano a farle visita, restava seduta davanti a quei tasti bianchi e neri. Ne era completamente attratta, rapita. E, in quel mondo, si sente a proprio agio, sta bene, è solo e soltanto sé stessa.
Oggi la siciliana Airam non ha paura di mettersi a nudo. Esce allo scoperto con un progetto di ampio respiro e il 4 dicembre 2022 pubblica Zone marginali, il primo singolo estratto dall’album omonimo. A quello, il 1° febbraio 2023, segue L’illusione. Entrambi i brani anticipano un disco d’autore prodotto artisticamente da Edoardo Musumeci e realizzato, mixato e masterizzato da Riccardo Samperi presso TRP Music. “In zone marginali sopravvive il sogno di un’umanità non corrotta, in attesa che le persone arrivino a reclamarla”.
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