Ripropongo i punti fondamentali della teoria di Keynes.

“Il capitalismo va regolamentato, poiché domanda e offerta non creano autonomamente una situazione di equilibrio che va invece raggiunta attraverso un intervento dello Stato finalizzato a controllare la produzione e il livello di occupazione.Lo stato deve intervenire per sostenere la domanda, cioè per mettere i consumatori nella condizione di comprare merci e servizi.Lo Stato deve quindi aumentare la spesa pubblica, anche a costo di accrescere il debito pubblico, per garantire i servizi essenziali ai cittadini, fare prestiti ai privati e alle imprese, combattere la disoccupazione e fornire dei sussidi ai poveri e ai disoccupati.Svalutare la moneta è una misura che può rivelarsi funzionale ad aumentare le esportazioni e gli investimenti produttivi fatti dagli imprenditori. La svalutazione è dunque non un segnale necessariamente di crisi, ma una tappa di un percorso finalizzato alla ripresa economica.”

Alla fine del secondo conflitto fu istituito l’ONU come ente mediatore tra gli stati allo scopo di evitare altri conflitti e garantire la pace, in seno al quale presero vita istituzioni finanziarie operative a livello internazionale, la capofila delle quali fu e rimane la Banca Mondiale che fu fondata nel dicembre del 1945 a seguito della firma degli accordi di Bretton Woods, la sua sede è a Washington, il presidente viene eletto ogni cinque anni ed è sempre di nazionalità statunitense. 

A tale ente era direttamente connesso un gruppo di agenzie specializzate in investimenti mirati ad aiutare la ricostruzione dei Paesi europei e del Giappone usciti dal conflitto completamente distrutti: fu la Francia ad ottenere il più grande prestito della storia della Banca Mondiale infatti le fu concesso un finanziamento al valore attuale di $ 250 milioni.

Tale organizzazione finanziaria rilanciò e consolidò il riconoscimento della personalità giuridica al capitale – fallito nell’800 - che rappresenta a mio avviso il fenomeno più pericoloso in quanto subordina il destino dei popoli al profitto.  

Superato il periodo critico della ricostruzione, negli anni ’60 iniziò una radicale metamorfosi mondiale sia politica che economica attraverso un processo di decolonizzazione: vi fu la fine di un obsoleto modello di potere perché i tempi erano maturi per imporne un altro più feroce, legalizzato e dotato di una capacità irresistibile di penetrazione nei cuori delle economie arretrate degli stati in via di sviluppo.

Era iniziata l’era dell’imperialismo moderno che utilizzava il debito pubblico per compromettere – talvolta irreversibilmente – un futuro dignitoso a moltissimi paesi ricchi di materie prime ma privi di tecnologie per utilizzarle a proprio beneficio. 

Alla Banca Mondiale sono direttamente connesse la Banca Internazionale per la Ricostruzione e lo Sviluppo (BIRS) e l’Agenzia Internazionale per lo Sviluppo (AIS o IDA) che perseguono lo scopo di combattere la povertà attraverso la concessione di aiuti e finanziamenti ai Paesi in via di sviluppo e qui si manifestano chiaramente le reali finalità di queste istituzioni che ampliarono la loro attività estendendo le loro operazioni finanziarie ai paesi dell’Africa, dell’Asia  e dell’America Latina principalmente per realizzare grandi infrastrutture come centrali elettriche, reti autostradali, porti e aeroporti, centrali nucleari, impianti di raffinazione, ecc. ecc.: tali opere favorirono esclusivamente le imprese americane e alcune cordate europee.

Il sistema economico statunitense è sempre stato all’avanguardia, ottimamente organizzato, efficiente e direttamente collegato alla Banca Mondiale e ai sui addentellati. Vi erano società che si occupavano di preparare “un pacchetto tutto compreso” dalla progettazione, al finanziamento e alla realizzazione delle grandi opere che, inserite in un contesto di arretratezza, invece di migliorare le condizioni di quelle collettività gli hanno creato gravi problemi di corruzione e di insolvenza dovuti al finanziamento ottenuto e agli interessi maturati. 

Con la caduta del muro, dal 1990 la Banca Mondiale si è occupata anche dei paesi dell’ex Patto di Varsavia.

Nel giugno del 2007 tale ente finanziario è stato potenziato, attualmente il Gruppo della Banca Mondiale comprende cinque enti.

La Banca Internazionale per la ricostruzione e lo sviluppo (IBRD) che utilizza il canone stabilito e versato dagli stati membri.

L’Agenzia Internazionale per lo Sviluppo (IDA) fondata nel 1960 che concede prestiti ai paesi arretrati.

La Società Finanziaria Internazionale (IFC) fondata nel 1956 ha lo scopo di finanziare prestiti ed investimenti effettuati dalle imprese nei paesi a rischio.

A queste tre strutture storiche sono stati aggiunti:

nel 1966 il Centro internazionale per il regolamento delle controversie relative ad investimenti (ICSID);

nel 1988 l’Agenzia multilaterale di garanzia degli investimenti (MIGA) per ottenere prestiti.

Questo colosso finanziario nel corso di quasi ottant’anni ha supportato i grandi investimenti favorendo le imprese piuttosto che i paesi in via di sviluppo, le società di capitali hanno fatto il bello e cattivo tempo, è innegabile quanto il profitto è stato l’obiettivo primario e non il miglioramento delle condizioni di vita degli esseri umani. 

Gli investimenti nei paesi emergenti hanno creato danni irreversibili all’ambiente, domina un’imprenditoria “sparviera” che non risparmia nulla e nulla perdona a chi cerca di combatterla.

La natura viene sistematicamente saccheggiata, il capitalismo utilizza le risorse dei paesi arrestati a costo zero utilizzando il debito come arma di ricatto e di sfruttamento.

La logica del profitto crea le guerre, i disastri ecologici, malattie mortali, fame, destabilizzazioni economiche e politiche di paesi fragili ed esposti alla corruzione. Le migrazioni sono la conseguenza di una politica finanziaria senza regole se non quella di aumentare i dividendi. 

Sono convinta che abrogare la personalità giuridica del capitale, porre un tetto massimo al profitto e una sana lotta all’evasione fiscale siano gli unici strumenti validi per arginare una simile devastazione.

Ormai il sistema bancario ha sovvertito ogni regola, sfugge ad ogni legge e regola morale: l’essere umano è divenuto un “bene di consumo” intero o a pezzi, basta pagare!