Cambiare le pensioni e dare lavoro ai giovani.  Questo il messaggio cha ha fatto da filo conduttore alla giornata di mobilitazione nazionale promossa da Cgil, Cisl e Uil che si è svolta sabato 2 aprile in molte città italiane con la partecipazione dei segretari generali di CGIL, CISL e UIL (Camusso, Furlan e Carmelo Barbagallo), rispettivamente, alle mobilitazioni di Venezia, Roma e Napoli.

In parte oscurata dalle ultime vicende di cronaca relative alle dimissioni del ministro Guidi ed alle possibili ripercussioni sul Governo, la mobilitazione sulle pensioni è stata sicuramente un fatto importante per l'impatto sociale del problema e per la visione unitaria che, del problema, hanno i tre principali sindacati italiani, fatto non secondario dato che in passato i precedeenti Governi hanno operato proprio per dividere il fronte sindacale con accordi unilaterali.

La richiesta dei sindacati è quella di una revisione del modello previdenziale con la costruzione di una previdenza per i giovani che garantisca "la possibilità non di immaginarsi un futuro da poveri, ma di persone che nella loro vita lavorativa metteranno insieme una condizione civile di pensione".

A questa giornata seguirà uan manifestazione nazionale dei pensionati a Roma in piazza del Popolo organizzata da Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil per il 19 maggio che avrà come temi rivalutazione, fisco, reversibilità, welfare e non autosufficienza. Temi che saranno presentati in dettaglio in una conferenza stampa congiunta che si terrà il prossimo 7 aprile.