Rivelandosi discepola di Antifonte, uno dei principali sofisti politici della Grecia antica, noto anche per il suo tentativo di risolvere il problema della quadratura del cerchio, la ministra delle Infrastrutture e dei Trasporti, Paola De Micheli, ha cercato con artifici semantici di attenuare gli effetti della sberla istituzionale ricevuta ad opera del collega alla Salute, Roberto Speranza, con la vicenda treni, il cui riempimento al 100% (con le dovute precauzioni) era stato annunciato con una nota sul sito del suo ministero lo scorso 31 luglio.

Così, il 1 agosto, il MIT pubblica il seguente nuovo comunicato:


Il governo non ha mai autorizzato il riempimento al 100%.                                                     Le linee guida allegate al DPCM del 14 luglio non avevano reintrodotto il riempimento al 100%, ma una deroga al distanziamento sociale di un metro a certe condizioni che, se poste in essere, avrebbero aumentato la capacità dei vagoni, pur non  permettendone il riempimento totale.                                   Oggi, a distanza di 16 giorni, dopo un confronto con il Ministro Speranza e valutata la curva dei contagi, si è concordata una decisione  prudente sulle capienze dei treni ad Alta Velocità per non correre inutili rischi. Alla luce di ciò, i treni continueranno a viaggiare con le stesse regole finora applicate senza alcuna deroga. Inoltre, per tutto il sistema di trasporto pubblico, è stato chiesto al CTS di rivalutare complessivamente tutte le linee guida già allegate al dpcm del 14 luglio e di fornire un parere sulle nuove linee per il trasporto scolastico.


Seppure non notato dalle opposizioni, perse tra vacanze e insulti ai migranti, l'errore fatto dal MIT non è andato giù alla De Micheli che ha cercato in tutti i modi di metterci una "toppa". 

Ma, come spesso accade in casi simili... la toppa è peggiore del buco (pezo el tacón del buso), perché lo evidenzia anche a chi non lo aveva notato.